172 COMMEMORIALI, LIBRO XXVIII. sari delle due parti saranno delegati a venire ad un accordo sulle questioni circa i territori imperiali di Metz, Toni e Verdun, dell’ abazia di Gorze e d’altri luoghi occupati ; intanto non vi si faranno novità ; sorta poi vertenza circa il ritiro delle milizie imperiali della Francia, la demolizione del fortilizio di Mo-yenroyck imperiale, delle fortificazioni di Verdun e Metz erette dai francesi, si pattuì di attendere ulteriori istruzioni del re, e che intanto si ritirino le milizie dai confini di ambe le parti. Nel presente viene compreso il duca di Lorena coi suoi domini, esso non verrà molestato, e i due sovrani contraenti ridurranno le truppe a’ suoi confini così da non dargli sospetto. Tutti i principi che parteciparono alla presente guerra saranno amici, e saranno redintegrati in tutti i loro beni e diritti, anche se già dati ad altri ; e i prigioni liberati gratuitamente. Se mentre 1’ oratore francese trattava il presente alla corte imperiale, e prima della sua sottoscrizione, i capi degli eserciti in Italia avessero concluso altro trattato, quest’ ultimo sarà ritenuto valido ed eseguito, altrimenti varrà il presente. Le parti si promettono vicendevolmente l’osservanza del presente, l’imperatore anche pel re di Spagna e il duca di Savoia ; e questo fu sottoscritto dai plenipotenziari imperiali Antonio (di Wolfrath) abate di Kremsmunster consigliere segreto, Ottone barone a Nostitz in Falkenhayn, ciambellano e consigliere aulico imp. e vicecancelliere del regno di Boemia, Ermanno barone a Questenberg in Holeschaw cons. aul. ; dall’ ambasciatore francese Carlo Brulart de Leon (di Lionne?) e dal suo assistente padre Giuseppe cappuccino. Spedito dall’ ambasciatore in Francia (Girolamo) Soranzo in lettera del 20 ottobre, n. 203. 1630, Novembre 20. — V. 1634, Marzo 9, n. 58. 1630, Novembre. — V. 1634, Marzo 9, n. 58. 46. — 1631, ind. XIV, Gennaio 27 — c. 38 t.° — Istrumento (in volgare) in cui si dichiara che, in esecuzione delle deliberazioni del Senato, Simone Contarini cav. e proc. di S. M., Pietro Bondumiero e Giov. Marco da Molino, deputati a provvedere per la fabbrica della chiesa votiva di S. Maria della Salute, avendo scelto il terreno per la erezione di essa, in seguito a precedenti accordi con Giovanni Tiepolo patriarca di Venezia, intervenendo anche Francesco Eliseo primicerio patriarcale, Lorenzo Morato pievano di S. Margherita e Francesco Presegno pievano di S. Samuele, governatori del seminario patriarcale, pattuirono : il patriarca e i governatori predetti cedono alla republica, rappresentata dai sunnominati deputati, il terreno di proprietà del seminario vicino alla chiesa della Trinità, con cinque casette, non compresa detta chiesa nè le fabbriche ad essa contigue. E qui si descrivono i confini e le misure del terreno ceduto nonché dello spazio che occuperà il nuovo tempio, comprendendovi pure la scuola della Trinità (da cedersi dai rispettivi preposti) ; e seguono alcune riserve perchè non vengano impediti 1’ accesso, la luce ed altri comodi alla chiesa della Trinità ed al seminario. In correspettivo la republica pagherà a quest’ ultimo 484 ducati 1’ anno sul deposito delle 5 °/0 in zecca, in due rate semestrali anticipate, più