doge: marino grimani. 17 134. — 1596, Marzo 31. — c. ICO t.° — Giov. Battista Padavino segretario ducale dichiara che, dopo letta la precedente, gli fu ordinato di riporla nella cancelleria colle altre carte relative, e al Foscarini di fare la ricevuta come nel n. 119 « consegnando però li ... . Grimani le doi statue grandi » ed altro che paresse al Contarmi (v. n. 135). 135. — 1596, Marzo 31. — c. 166. — Ricevuta finale rilasciata da Federico Contarmi agli eredi del patriarca Grimani, per la consegna degli ultimi cinque oggetti, secondo la formola accennata nel 119, e colla « nota » da quella voluta (v. n. 134 e 138). Sottoscritta dal Contarmi e da Pietro Amadi segretario. 136. — 1596, Maggio 16. — c. 161. — Rinnovazione della condotta del cav. Melchiorre Lussi colonnello svizzero e governatore del cantone di Unterwald. Le condizioni sono conformi a quelle contenute nel n. 142 del libro XXIII, sole differenze lo stipendio personale del colonnello portato a scudi 2,200 in tempo di pace, e l’assegno di 800 scudi d’oro 1’anno da distribuirsi da esso « ai primati » dei cantoni svizzeri per mantenerli affezionati alla republica. Sottoscritta dal Lussi per accettazione (v. n. 62 del libro XXIV). 137. — 1596, Maggio 18. — c. 160 t.° — Breve di papa Clemente Vili ad 'perpetuami rei memoriam. Dichiara che, ad istanza di Giovanni Delfino ambasciatore veneto, sospende per tre mesi la scomunica lanciata dal vescovo di Traù contro Bernardo Veniero, capitano nel castello di Bossiglina, e quattro o sei di quei soldati (v. n. 142). Dato a Roma presso S. Pietro. — Sottoscritto da M. Vestri Barbiani. 138. — 1596, Giugno 28. — c. 166 t.° — Esposizione di Federico Contarmi al Collegio. Dice che il 26 corr. lo statuario fu visitato dal Collegio ; parla della disposizione dei marmi in quello, del suo dono di statue, e fa nuova offerta di altre tre, proponendosi di procurarne ancora due per riempire anche gli ultimi vuoti in quel locale (v. n. 135 e 139). Il 29 Pietro Amadi dichiara di aver letto la precedente al Collegio che fu approvata. 139. — 1596, Agosto 19. — c. 167. — Relazione finale di Federico Contarmi sul suo operato nel ricevere i marmi donati dal Cardinal Domenico e dal patriarca Giovanni Grimani alla republica, e nel disporli nello statuario, che raccomanda sia custodito gelosamente e non fatto vedere che con permesso speciale del Collegio. Parla del suo dono di 12 statue, tre busti e due lastre. Dice che le chiavi dello statuario furono sempre in mano di Pietro Amadi, del quale fa le lodi (v. n. 138). Letta in Collegio da Paolo Ciera segretario.