130 COMMEMORIALI, LIBRO XXVII. Quintana Duegna (Antonio), Caimus, Marcus Antonius (de Ponte ?), tutti regens, e da Lopez (de Carate ?) segretario. Allegato B : 1010, Dicembre 9. — Filippo (III) re di Castiglia, Aragona, Due Sicilie, Gerusalemme, Portogallo, Navarra, Granata, Toledo, Valenza, Galizia, Maiorca, Siviglia, Sardegna, Cordova, Corsica, Murcia, Jaen, Algarvia, Al-geciras, Gibilterra, isole Canarie, Indie orientali ed occidentali, delle isole e terraferma dell’Oceano, arciduca d’Austria, duca di Borgogna, Brabante, Milano, Atene e Neopatria, conte di Absburgo, Fiandra, Tirolo, Barcellona, Rous-silion e Cerdagne, marchese di Oristano e Gecceano, signore di Biscaglia e di Molina. Informato che Cesare Baronio cardinale nel libro XI dei suoi Annali ecclesiastici, trattando della vita di papa Urbano II, all’anno 1097, contrasta la legittimità dei diritti dei sovrani di Sicilia sul loro regno in modo appassionato ; esposti i servigi resi da quei principi alla Chiesa e all’ Italia col cacciare dal regno i Saraceni, e mantenendovi l’autorità del papato e la religione ; per la traaquillità della coscienza dei sudditi e a preservazione de’ propri diritti, il re ordina che nessuno possa vendere, comperare o tenere il detto libro, nemmeno scritto, nominatamente nella parte che comincia: liic auclor agre-dilur, e finisce : Urbani papae datum diploma Salerni sunt sacuta narremns. Commina poi le pene ai contravventori, che si estendono fino al bando e alla galera. Ordina in fine che chi tenesse il libro, non espurgato da persona all’ uopo deputata, debba consegnarlo entro cinque giorni alle persone delegate all’ espurgazione. L’esecuzione del presente editto è comandata in tutti i domini regi alle rispettive autorità. Dato in San Lorenzo. — Sottoscritto dal re col vidit di Marcus Antonius, Cancellarius, Quintana Duegna, Caimus, e per mandato da Lorenzo de Aguirre. 1611, Maggio 14. — V. 1611, Febbraio 28, n. 40. 41. — 1612, Novembre 8. — c. 981.° — Versione in volgare di documento in cui Halil beg sangiacco di Licca fa sapere : Per definire le vertenze insorte fra Venezia e la Turchia in seguito a violazioni di confini e depredazioni nel territorio veneto avvenute, al tempo in cui Salaz beg era sangiacco di Zaccarca (territorio di là del fiume Kerka), ad opera di martelossi ed aiduchi, e per le quali era stato interrato il commercio ; esso Halil si portò a Zara, in esecuzione di ordini del sultano portati da Ali beg e Hassan beg, capidgi imperiali, e di lettere di Mustafà pascià della Bosnia portate da Bamadan agà suo capidgi, ed entrò in trattative con Girolamo Foscari rappresentante la republica, pure animato da buone disposizioni. Avuto poi l’assenso dei rappresentanti i luoghi del sangiaccato, di Islam e del territorio di Zara, fu pattuito : che si perdonino le vicendevoli offese, comprese le uccisioni di Zemonico, e che d’ora in poi i confinanti dei due stati vivano in pace e in buona armonia, rispettando i confini, e rinunzino ad ogni ulteriore pretesa di vendetta o di compenso. — Munito del sigillo del sangiacco (v. n. 42).