DEL LIBRO VENTESIMO OTTAVO DEI COMMEMORI ALI (MCCCXLYI - MDCXLIII) REGESTI. 1. — 1346, Giugno 15. — c. 53 — Bolla di Clemente VI papa ad perpetuarti rei memoriam. Considerando che la S. Sede non è sicura senza il conconcorso dei principi cristiani, e che presentemente l’Italia e la stessa Roma sono minacciate dagli infedeli ; veduto quanto Venezia contribuì in passato e può contribuire alla difesa della prima e delle seconde, specialmente tutelando l’Adriatico ; di moto proprio ed in testimonio di gratitudine concede Venetis, perpetuum sui maris invisentes imperium, di esigere ogn’ anno una decima sulle rendite di tutti i benefici ecclesiastici in tutti i loro domini presenti e futuri, senza eccezione per privilegi od immunità anteriormente conseguite. Ordina poi a tutti i capi di diocesi e dignitari ecclesiastici di uniformarsi, quando ne siano richiesti, a tale sua disposizione (v. n. 35), Data a Villeneuve les Avignons (XVIIkal. jul.) anno 5 del pontificato. — Sottoscritti alla collazione col registro P. de Meunaco e P. Ricardi. 2. — 1375, ind. XIII, Dicembre 5. — c. 44. — Istrumento con cui Francesco del fu Jacopo da Carrara, vicario generale imperiale in Padova, dovendo dotare la chiesa di S. Stefano di Carrara fondata da suo padre ed eretta in abazia col consenso della S. Sede e del vescovo di Padova, e della quale esso Jacopo e discendenti ebbero il diritto di giuspatronato ; ed intendendo in oltre presentare qual preposto alla stessa Stefano suo figlio ; alla presenza di Raimondo vescovo di detta città, assegna, quale patrono, alla mentovata chiesa, a titolo di libera dotazione e possesso, vari beni della propria fattoria onde resti il patronato in perpetuo nella di lui famiglia. Tali beni sono posti : in Carrara ed ora lavorati da Pietro de Sono, Andrea Segolino, Checchino Fasolo e Simone Negro ; in Bertipaglia (presso i beni del monastero di S. Giustina), lavorati da Francesco da Bruzene, Nicolò de Piero da Noventa e Michele Sumana da Co-dagnola ; in Codagnola e Cartura, lavorati da Luca Cardeno, Giovanni Gam-botto, Francesco de Polo ed Antonio Fossato da Pernumia; in Pernumia e