doge: pasquale cicogna. 67 clerico Contarmi proc. di S. M., presente anche Giov. Battista Foscarini, per suo padre Giacomo vicecassiere della Procuratia, e Benedetto Giorgio custode della publica libreria, al collocamento, ordinato il 4 novembre precedente dal Senato, dello studiolo ricordato nel n. 89 in apposito armadio nella libreria mentovata, essendo quindi state riconsegnate agli antecedenti detentori le chiavi (v. n. 92). Sottoscritta dal Veniero. / 1594, Maggio, 28. — V. 1594, Agosto 4, n. 94. 92. — 1594, Agosto 2. — c. 1551.° — Pietro Amadi notaio della cancelleria ducale riferisce (in volgare) alla Signoria: Recatisi con lui al palazzo Grimani a S. M.a Formosa Federico Contarmi proc. di S. M. (a ciò deputato dal Senato il ,4 novembre 1593), il segretario Pietro Pellegrini e Bernardo Petrobelli dall’ Orso, il Contarmi si abboccò con Domenico Grimani, e dopo qualche riserva di questo circa la consegna di alcuni marmi, 16 pezzi di questi furono ritirati dal deposito, del quale per volere del procuratore teneva le chiavi il referente ; fa però rimesso il loro trasporto a dopo il riscontro dei medesimi, da farsi dal segretario Massa coll’ inventario da lui compilato (v. n. 91 e 93). 93. — 1594, Agosto 3. — c. 156 t.° — Dichiarazione (in volgare) che il Contarmi nominato nel n. 92 ricevette da Domenico Grimani 35 statue e 74 teste, riscontrate coll’ inventario, presenti i due predetti, il segr. Pellegrini e il Petrobelli, le quali sculture furono trasportate nel museo publico (v. n. 92 e 93). Sottoscritta da Pietro Amadi. 94. — 1594, Agosto 4. — c. 1221.° — Processo contro prete Paolo Cal-legari della diocesi di Torcello davanti al vicario generale del patriarca di Venezia (le domande e le risposte sono in volgare). Il convenuto dichiara che avendo presentata al vicario del primicerio di San Marco la dimissoria allegata, ne ottenne licenza di celebrare la messa, e quindi celebrò in S. Marco, in S. Giovanni e in S. Giacomo di Rialto, non supponendo fare cosa irregolare. Il giudice pronunzia essere esso prete incorso nella scomunica, lo sospende a divinis e lo invita a procurarsi l’assoluzione. Prete Giov. Battista Cucinello, del Bellunese, sacrista in S. Giovanni di Rialto, dove il Callegari aveva celebrato, dice che, veduta la licenza irregolare, e sembrandogli tale perchè non data dalla curia patriarcale, parlò col pievano, il quale rispose evasivamente, quindi non credette opporsi alla celebrazione. Il giudice pronunzia come sopra contro di lui. Allegato : 1594, Maggio 28. — Scipione Bonaveri dottore in ambe, vicario generale di Antonio Grimani vescovo di Torcello, dichiara che prete Paolo Callegari da Murano può essere ammesso dovunque alla celebrazione degli uffici divini. Data a Venezia nel palazzo del detto vescovo. — Sottoscritta da Iacopo Lupo notaio.