88 C0MMEM0RIAL1, LlfiRO XXVI. manifestazioni del popolo, le investiture e le concessioni date da papi, la ripetuta rivendicazione e ricuperazione d’ essa città fatta dai pontefici. Si citano esempi di ognuno di questi punti, e vi si nominano, pel primo: Carlo I e II e Ottone I, imperatori, Pasquale I, Giovanni II e Benedetto XII, papi. — Pel secondo: Innocenzo III, Onorio III, Gregorio IX, Urbano IV, Onorio IV, Bonifacio VIII, Clemente V, Giovanni XXII, Gregorio XI ; il cardinale Ugo legato in Lombardia e Benino procuratore del popolo di Ferrara (1227) ; Massa Fiscaglia. — Pel terzo : Gregorio IX, Bonifacio IX, Gregorio XII, Alessandro V, Giovanni XXII, Martino V, Eugenio IV, Nicolò V, Pio II, Paolo II, Sisto IV, Innocenzo Vili, Alessandro VI, Giulio II, Leone X, Adriano Vie Clemente VII; Azzone (VII) d’ Este, Pietro (Albornoz) cardinale legato in Ferrara, Nicolò (II) ed Alberto d’ Este che riconobbero Ferrara dal papa (¡strumento 15 maggio 1372, Bologna), Nicolò III, il cardinale (Giorgio da) Costa, Leonello d’ Este, Borso duca ; Ba-gnacavallo, Cento, Pieve di Cento, Comacchio, Modena, Reggio ; si ricorda l’investitura data da Paolo III al duca col patto di devoluzione per estinzione di linea. — Pel quarto : ricorda le tre occupazioni di Ferrara per parte dei veneziani, nominando Clemente V, Sisto IV, Innocenzo Vili, Giulio II ; le investiture date da Paolo III e da Adriano VI. Sostiene poi la inabilità di don Cesare a succedere nel ducato citando 1’ albero stampato da Girolamo Falletti, in cui Alfonso padre di Cesare è detto figlio di Alfonso II e di Laura Eustoc-cbia, ecc., nè valere 1’ argomento che già siavi stato un duca figlio non legittimo ; cita una bolla di Pio V che rende inabili i figli naturali. Cerca provare non valida la ragione delle spese fatte nel ducato dai principi. Combatte che si tratti della sola città e non del ducato ; che mai Ferrara sia stata governata dalla S. Sede ; che il possesso del ducato torni poco profittevole. Consiglia la procedura per 1’ occupazione ; nomina re Filippo II, il duca di Parma e Castro, quello di Urbino, Venezia. Aggiunge qualche altro argomento. Descrive la parte di Romagna tenuta dai duchi di Ferrara, nominando : Massa (Fiscaglia), Ba-gnacavallo, Lugo, Codigoro, Castel Zenzalino, Fusignano, confinanti con Imola, Faenza, Castel Bolognese, Dozza (de’ Campeggi), Castelguelfo (di Pirro Malvezzi), Modena e Bologna. Confuta 1’asserto che la nominazione del duca spettasse al popolo (v. n. 21 e 24). 24. — S. d. (1597, Dicembre primi giorni). — c. 19. — Scrittura di risposta di don Cesare d’ Este al monitorio n. 21. Espressa la sua devozione alla S. Sede, come fece anche personalmente, per mezzo del proprio rappresentante conte Girolamo Giglioli, al pontefice, dice di essere stato dolorosamente colpito dal monitorio stesso ; essere dispostissimo a riconoscere Ferrara e il ducato dalla Chiesa ; nega però che colla morte del duca Alfonso sia a quella devoluto lo stato medesimo, essendo egli discendente dai predecessori di Alfonso, quindi ammesso alla successione; avere preso possesso del ducato plaudente il popolo; esser pronto a rimettere la causa al giudizio del re di Spagna o di altri principi, e prega il papa ad accettare tale arbitrato. — Segue (a. c. 20 t.°) la genealogia degli Estensi in cui compariscono : Obizzo (III) coi tìgli Aldobrandino, Nicolò e