108 Polacchi e Tedeschi, così che nel secolo seguente Ì Romeni furono sul punto di perdere la preponderanza numerica in questa provincia della corona austriaca (Kron-land). Ogni legame colla Moldavia degli avi cessò. La M'oldavia ebbe ancora a soffrire una nuova lacerazione, da parte della Russia che bramava, nella siu ingordigia, la dominazione intera dei principati romeni. Ma sotto la pressione delle altre potenze europee s’accontentò di strappare nel 1812 la Bessarabia. Così rimasero fino al 1918 i territori della Moldavia, quello dell’Oriente e quello del Settentrione, oppressi dallo knut russo e dalla persecuzione degli impiegati austriaci. La politica absburgica, coll’opera di conversione forzata al cattolicesimo, cercò in ogni modo di allontanare spiritualmente anche i Romeni transilvani dal resto della nazione. Costantino Bràncoveanu protestò energicamente contro' queste tendenze. Quello che non potè ottenere la sua parola, trasmessa all’imperatore di Vienna, intermediario il console inglese, l’ottenne la mirabile resistenza dei sacerdòti e dei contadini transilvani, i quali non volendo accettare « la legge deH’imperato-re » si ribellarono ripetutamente, finché i circoli politici di Vienna, convinti della vanità della propaganda cattolica, della quale l’imperatrice Maria Teresa faceva un problema di stato della monarchia, rinunciarono ai mezzi violenti, messi al servizio' di questa propaganda, riconoscendo così almeno- parzialmente il fallimento di una politica di proselitismo1, che non faceva altro che alimentare nelle masse del popolo lo spirito rivoluzionario*. Quando Horia si mise alla testa dei contadini malcontenti, insieme ai motivi d’indole sociale, politica ed!