117 a mano a mano « i principi francesi finiscano col mettere ini opera la loro dolce e benedetta luce ». Questi principi penetrarono veramente in breve tempo, ciò che irritava il principe Moruzi persuadendolo a scrivere nel suo diploma del 1804 che considera « mascalzoni e farabutti » i nobili che chiedevano' riforme secondo « il pensiero dell’emancipazione francese ». Tanto l’influsso di queste idee, quanto gli esempi del Nord dei Carpazi e dei Serbi a Sud del Danubio prepararono il terreno per il movimento di Tudor e per il vano tentativo di riforma costituzionale del 1822, al quale venne a seguire, dòpo) un decennio il « Regolamento organico », composto con spirito oligarchico', secondo ispirazioni russe, benché di irrefutabile importanza per le prospettive che apriva allo sviluppo costituzionale e nazionale dell’avvenire. L’idea di unire la Moldavia e la Valacchia in uno Stato autonomo, sotto un solo capo, apparì anche nei progetti politici del 1788-1792. La stessa zarina Caterina II non era sfavorevole a questo piano, perchè come signore dei paesi uniti era stato proposto il suo favorito Gregorio Potemkin. Tuttavia l’attuazione del disegno rimase come missione al secolo successivo. Gli autori del « Regolamento Organico » non ignorarono la realtà, veduta chiaramente anche da altri prima di loro, cioè che gli abitanti di questi paesi erano figli dello stesso popolo1, che, essendo dati tutti gli elementi di una fusione nazionale-politica ne seguiva che anche la loro organizzazione amministrativa e costituzionale facilitasse questa fusione i cui vantaggi non potevano essere negati. Perciò lo stesso testo