59 re d’Ungheria, Sigismondo di Lussemburgo. Due di essi, Tommaso e Balir.t, fissandosi a Tro-tus, tradussero la santa Scrittura in lingua ungherese. La prima traduzione della parola divina in questa lingua si fece dunque sulla terra della Moldavia. Il movimento hussita ebbe un importante influsso culturale anche tra i Romeni, spingendo1 alcuni sacerdoti sconosciuti del Maramura§ a tradurre brani della santa Scrittura in romeno. Così i primi tentativi di ridare la verità della santa Scrittura nella favella dei nostri avi furono direttamente provocati dal movimento hussita •ed indirettamente dalla benefica corrente iniziata dal professore universitario di Cbcford, John Wicleff. Nel monastero di VoroneJ, fondato da Stefano il Grande, si son conservati dei frammenti di queste traduzioni romene. Vi si contengono brani dal Nuovo Testamento' e cioè « I fatti degli Apostoli ». Certo ci furono anche altre traduzioni romene che si moltiplicarono e circolarono in diverse copie per le chiese romene fino alla seconda metà del secolo XVI, quando- il diacono Coresi, venuto- dalla Valacchia, cominciò a stamparle a Rrasov, nella tipografia fondata dal riformatore sassone, Giovanni Honterus, trasmettendole così alla posterità con alcune modificazioni, ma con molti brani conservati accuratamente come erano nelle traduzioni hussite. Per quanto riguarda il valore artistico delle chiese e dei monasteri moldavi, nell’epoca del lor maggior fiorire, patrocinata dallo stesso' Stefano, basterà riferire la competente opinione dello storico d’arte Giuseppe Strzygo-wsky, il quale scriveva nel 1913, dopo una visita sul luogo- : « Vi sono tesori che il conoscitore meglio