58 luppò una importante attività d’indole letteraria ed artistica, coi « letopisefi » (annali), coi manoscritti ecclesiastici e coi lavori di pittura e scultura, abilmente eseguiti. Il « letopiset )> di Bistrita,, redatto in lingua slava ed incominciato, secondo quanto s’afferma, all’epoca di Alessandro ’1 Buono, raccoglie sul tempo di Stefano una moltitudine di dettagli narrati con. esattezza cronologica e con precisione, così ancke il « ietopiset >■. di Putna: e questo vuol dire che gli scrittori di questi « letopisefi » furono- testimoni contemporanei delle vicende accadute durante il governo di questo Signore. Il biografo poi del re Mattia Corvino fu l’umanista italiano Antonio Bonfini, il quale insieme con Galeotto Marzio lasciò un’opera sui detti e sulle gesta più importanti di Mattia. * * * Fin dal secolo XIV il professore dell’università di Oxford, John Wicleff aveva iniziata la lotta contro alcuni sistemi di governo spirituale e contro alcuni usi religiosi profondamente radicati nella vita ecclesiastica deH’Occidente, chiedendo la fine degli errori e dimostrando che in materia di fede religiosa l’autorità determinante non può essere se non la parola d’iddio manifestatasi ai popoli attraverso la santa Scrittura. Gli insegnamenti di John Wicleff furono propagati tra i Cechi da Giovanni Huss, professore dell’università di Praga, (1369- 1415), la cui dottrina si sparse in modio meraviglioso non soltanto nella Boemia, ma anche nell’Un-gheria, nella Transilvania e nella Mbldavia dove si rifugiarono gli hussiti perseguitati dal regime cattolico del