VI Ortodossa di Sibiiu, e contemporaneamente protopop nel villaggio natale. In questa epoca cominciò a pubblicare i risultati delle sue ricerche sulla storia dei Romeni transilvani, e specialmente sulla loro storia ecclesiastica. Il suo credo nazionale, corroborato dalla sua fede dogmatica, lo palesò non soltanto nella lettera documentata dei suoi numerosi libri od articoli, ma anche nell’entusiastico flusso del suo verbo — per cui Venne paragonato al Padre Lacordaire, ma u causa del quale ebbe anche a soffrire la prigionia politica a Sze-ged. In seguito ai suoi meriti come scienziato, fu eletto prima socio corrispondente dell’Accademia Romena di Bucarest, e dopo l’unione, socio ordinario. Dopo l’unione, quando VUniversità di Cluj fu trasformata in una espressione della cultura romena, ebbe la somma felicità di poter pronunziare — nella lezione inaugurale (I l-XI-1919) — le seguenti parole che riassumono la sua fede, il suo stile ed il suo carattere: « Con salda lede nella vittoria di questa bandiera di lotta e di progresso vennero da tutte le parti della terra degli avi, i sacerdoti della scienza. Essi sentirono il dovere di compiere il più puro sacrifizio sull’altare di questo lempio, per distribuirlo con munificenza ai commilitoni, ai giovani combattenti, infocati dall’antico desiderio di arruolarsi anche essi sotto il celeste nastro della salvezza per la fede, la scienza e la cultura nazionale ». Fra le sue opere — oltre agl’innumerevoli articoli e studi minori pubblicati nelle riviste: Transilvania. Bise-ric» $i $coala, Biserica ortodoxà romàna, Societatea de marne, e nei giornali: Tribuna, Romànul, Telegraful