35 sinistra di questo fiume, stanziandosi tra i Gepidi ed \ Romeni. Questi, non potendo più sopportare il pesante giogo, chiamano in aiuto il khan bulgaro Crum (802-815), il quale annienta gli Avari ed estende il protettorato dei Bulgari su alcune importanti regioni a Nord del Danubio. Non bisogna dunque stupirsi se il cronista anonimo del re magiaro Bela ci presenta alcuni tra i condottieri dei Romeni come dipendenti, nel tempo dell’invasione magiara, dai Bulgari od alleati con loro. La traccia dei Gepidi sparisce, mentre i Romeni autoctoni si elevano come fattore politico, organizzato in numerosi ducati, i quali sono trovati dagli Ungheresi» alla fine del secolo' IX. 11 prof. Costantino Diculescu, nel suo recente lavora sopra i Gepidi — attribuendo loro nella formazione della nazione romena una parte uguale a quella dei Longobardi nella formazione di quella italiana — afferma che il ricordo della loro convivenza secolare con i Romeni della Dacia di Traiano è conservato da una serie di paiole di origine antica germanica, come pure da un certo numero di nomi propri, insieme col tesoro di Sànnicolaul Mare, l’importanza del quale non è minore di quello di Pietroasa. L’iscrizione che ivi accenna al Bollilo, il jupan del Tibisco inferiore ((Bòuila Zoapan Tesi Dyge-toigy), il figlio di Boutaul (Boutoaul Zoapan Tagrogi Itzigy Taisi), il jupan di Tagroga (regione del Nistro), cui può assegnarsi la data tra l’&80-885, è un testa dì grandissima importanza, perchè segnala anche in quel-1 epoca oscura certi legami tra gli abitanti del Nistro e quelli del Tibisco. Rimarrebbe ancora da stabilire se