87 Movila, del re-ombra Sigismondo di Polonia, ed anche quella clell’imperatore Rodolfo accanto a Michele ». (W. St Teutschlaender, Michael der Tapjere, Ein Zeit- und Charakterbild aus der Geschichte Rumäniens. Vienna, 1879, p. 251). Dopo la caduta di Michele seguirono per la Valacchia e per la Moldavia tre decenni (uno per la Transilvania), in cui, vivendo questi paesi tempi di miseria ininterrotta, non poterono avere nè quiete nè sicurezza. Nella Transilvania si ribellarono sotto il comando di Mlosè Székely gli Ungheresi contro il Basta, ma furono-vinti a Brasov dal valoroso Radu Serban, il continuatore della politica cristiana, degno successore di Michele. Poi vennero la rivolta del Bocskay, la breve e debole dominazione senile di Sigismondo' Rakoczy e le agitazioni dell’irrequieto Gabriele Bàthory, che, nutrendo- il pensiero di conquistare la Polonia, cercò prima di acquistare i paesi romeni. Perciò nel 1610 andò contro Radtu $erban, cacciandolo nella Moldavia, donde ritornò ben presto, essendogli riuscito d’annientare l’esercito di Gabriele Bàthory (161!), sul posto che aveva visto 8 anni prima il disastro di Mosè Székely. Nel 1613, l’abile ed equilibrato- Gabriele Bethlen arrivando coll’appoggio dei Turchi e coll’aiuto dei voevodi romeni, sul trono della Transilvania, riuscì a stabilire una dominazione di rifar cimenta politico-costituzionale e di pregresso culturale, dichiarando sin dal principio1 di voler elevare il suo principato a quella che fu l’antica Dacia (hoc regnurm nostrum... pristinis resumptis viribus, belli pacisque conspi cuum trophaeis, Oeterem adequet Daciam, — scriveva il 18 di giugno 1613 lo stesso G. Bethlen).