36
Bouila sia stato l’antecessore del tanatese Glad e se questo, come ultimo possessore del tesoro, l’avesse nascosto appunto per evitare che cadesse fra le mani degli Ungheresi.
   I Romeni della Dacia Troiana sono- appena giunti nella luce della storia, che già sopra le terre dei loro avi si estende di nuovo il caos ed il buio delle dominazioni turaniche nominali, come quella degli Ungheresi nel Nord dei Carpazi, dei ‘Pecenegi e dei Cumani nel Sud e nell'Oriente, Benché le fonti storiche siano quasi mute riguardo al destino della popolazione autoctona fino al secolo XII, non si può dubitare che i Romeni vi furono ininterrottamente, tanto nelle montagne e nelle vallate dei Carpazi, quanto sul Danubio, senza che nè le montagne protettrici nè il fiume che passa come una cintura sopra il territorio degli avi, diventassero una frontiera di divisione tra i fratelli della stessa origine. Questo si conferma allorquando i documenti latini della curia papale e della cancelleria regale ungherese, cominciano a parlare chiaramente di loro : in ness<un luogo son presentati come elementi vagabondi, infiltrati lì sporadicamente, ma come abitanti autoctoni, che avevano in queste parti la loro organizzazione « ab antiquo », con dei territori che portano il nome concludente di a terra Blachorum » e vivono nei pressi dei Carpazi in numero tanto grande, con costumi tanto radicati in questo suolo, che sono capaci di fare accettare la loro religione agli Ungheresi ed ai Teutoni cattolici protetti dal forte regno ungherese, come dimostra con grande cura il Papa Gregorio' IX, nel 1234.
   Presso il Danubio gli « Sciti » ricordati da Anna Co-