38 Pietro Asan sono romeni puri della penisola balcanica. Ciò provano gli storici bizantini, ciò dicono le lettere del Papa a Ioanniza e dimostrano' i loro rapporti con i Romeni d’olire Danubio ». Abbiamo' dunque anche qui una sicura prova storica del legame stretto, fraterno tra i Romeni del Sud e del Nord del Danubio (come si è visto* anche nell’iscrizione di Sànnicolaul Mare tra quelli del Nistro e quelli del Tibisco), prova che i filologi, basati sull’identità della lingua, passata nella sua intima struttura attraverso gli stessi cambiamenti tanto ai Dace- come ai Macedo- Romeni, confermano dimostrando che prima della scissione prodottasi tra di loro in seguito1 all’invasione slava, dovevano1 abitare gli uni come gli altri « nei pressi dei Bulgari o — quello' che è più probabile — insieme con, loro, perchè il primo elemento slavo che penetrò nella lingua romena deriva dalla lingua paeoslava di Cirillo e Metodio, dalla quale si sviluppò l'odierna bulgara » (Th. Capidan, I Romeni dalla penisola balcanica). La prova dell’espansione considerevole deH’elemento romeno nella penisola balcanica la fornisce la moltitudine delle località con nome d’origine romena, come il fatto che tra i pastori serbi, bulgari e greci penetrarono gli elementi ■della terminologia pastorale romena. Si potrebbe ancora osservare che il popolo romeno era formato, la fede cristiana aveva sprofondato le radici nella sua anima prima dell’invasione slava, verso la fine del secolo' IV e l’inizio- del seguente, quando la lingua latina era ancora dominante neH’impero. Perciò la terminologia cristiana fondamentale della lingua romena «è composta in, modo' decisivo' di elementi latini. Così il