16 mica ottenuta col trattato d’Adrianopoli (1829). Simultaneamente si possono* registrare anche nella vita dei Fransilvani conquiste d’indole nazionale nel campo ecclesiastico-culturale ; al principio del secolo XIX; invece dei vescovi serbi salgono ai seggi vescovili uomini « dall’anima e dal cuore romeno » : Basilio Moga a Sibiiu, Nestor loanovici ad' Arad e Massimo Manuilo-vici a Timisoara. Il numero delle scuole romene cresce considerevolmente nei villaggi transilvani e del Banato, scuole superiori s’aprono nello stesso tempo1 ad Àrad, Sibiiu, Blaj, Beiu§, Varset. Mettendo' dunque il criterio organico-nazionale come punto di partenza e come fondamento! della divisione della storia romena in periodi, cercando nello stesso tempo» una concordanza approssimativa non soltanto' coi periodi della storia universale ma anche colle fasi di sviluppo sincronistico delle tre provincie romene, appare naturale la seguente divisione : 1. Periodo antico o periodo* della formazione del popolo romeno (fino al 1241). 2. Periodo medio e periodo dell’organizzazione politica culturale, sociale ed economica dei voevodati e dei principati romeni (fino al 1593). 3. Periodo moderno o periodo della tendenza all’unità nazionale, politica. Religiosa e culturale (fino al 1821). 4. Periodo contemporaneo o periodo dell attuazione successiva dell’unità nazionale (fino ad oggi). Gli anni fissati come punti iniziali per queste epoche, naturalmente non debbono essere presi proprio alla lettera. Abbiamo accennato sin dal principio' che