54 secolo di perpetui sforzi verso l’indipendenza e di considerevoli successi politico-culturali ed[ economici nella storia dei Romeni a Nord del Danubio. Questi successi si spiegano non soltanto con l’abilità dei loro condottieri, ma anche con il benessere e la prosperità materiale della popolazione, la quale benché avesse cominciato prima a differenziarsi in classi sociali, conservava tuttavia un giusto equilibrio di ripartizione dei diritti e dei doveri, godendo la classe contadinesca la libertà e la proprietà che difendeva valorosamente, difendendo contemporaneamente il suolo della patria. Questa circostanza provocò nel secolo della consolidazione dei principati, una notevole espansione della libera classe contadinesca. La buona avanzata sulla via del progresso» fu presto arrestata dalle discordie e dalle lotte fratricide, che tormentarono la vita dei principati romeni sotto il dominio degl’indegni successori di Mircea e di Alessandro. D’altra parte il pericolo turco diveniva a mano a mano più minaccioso. 11 Sultano Mohammed II, conquistò G> stantinopoli nella primavera dell’anno 1453. La città, che aveva resistite tanto tempo all’impeto pagano, cadde. 11 faro del cristianesimo crollò, aprendo ai Turchi la via verso il cuore dell’Europa cristiana. In questa lotta di difesa della cristianità contro l’islamismo il popolo romeno ebbe la sua grande parte di sacrifizio tanto alla fine del secolo XIV, quanto nel corso dei secoli successivi. Fino all’agosto del 1456 il romeno Iancu di Hune-doara, il condottiero della Transilvania e per qualche