122 pendenza, libertà e giustizia finché non crolleranno gli imperi di Vienna a di Russia ». Perchè questo fervore intellettuale per l’Unione dei Principati romeni potesse avere in breve tempo anche il risultato pratico bramato, accadde un felice avvenimento, il quale permise allo sviluppo della storia europea di avere un influsso propulsivo sulla nostra storia razionale. Lo zar Nicola 1, dopo' esser riuscito a soffocare i movimenti rivoluzionari dell’Ungheria e della Polonia, credette che fosse arrivato' il momento di eseguire alcune delle disposizioni del preteso' testamento di Pietro il Grande, tentando' di mettere tutta la penisola balcanica sotto' l’influenza russa. Incontrando l’opposizione del Sultano, cominciò la guerra di Crimea (1853-1856), nella quale la Russia rimase sconfitta. La pace si conchiuse nel 1856 col congresso di Parigi, presieduto da Napoleone III, il quale col plebiscito del 1852 si fece proclamare imperatore e riuscì ad innalzare la Francia alla importanza di prima potenza del continente. La preponderanza della Francia e di Napoleone III nella politica europea venne a facilitare in modo notevole la via verso l’unione dei principati romeni, che furono nel congresso di Parigi tolti al protettorato russo; alla Mbl-davia furono' ridati anche i tre distretti del mezzogiorno della Bessarabia (Cahul, Bolgrad ed Ismiail). I principi Barbu $tirbei della Valacchia e Gregorio Ghica della Moldavia, guidati da un patriottismo illuminato, chiesero essi stessi l’unione dei principati sotto un principe ereditario di una dinastia europea, affermando che questo sarebbe il solo mezzo di risolvere in