125 Turchia e dell’Austria, i desideri dei principati non pò-iterano essere compiuti allora se non, parzialmente. Con la convenzione di Parigi del 19 agosto 1858 si decise che « i Principati uniti » rimanessero ciascuno con governo proprio^ e con un corpo legislativo proprio, costi-utendòsi come istituzioni comuni una coite di cassazione ed una, commissione centrale a Foc^anl (con 18 membri : 9 v alacchi e 9 moldavi) che doveva preparare le leggi di interesse comune per fare l’unione doganale e postale, per unificare il sistema monetario e metrico e per organizzare la forza militare in, modo simile in entrambi i paesi. I principati dovevano- restare così politicamente ancora sotto- la sovranità della Porta ottomana, eleggendo ciascuno a vita il suo sovrano, che doveva essere « il figlio d’un padre moldavo o valacco ». Sembrò dunque che la convenzione di Parigi avesse messo un ostacolo serio- ai desideri d’unione. Ma non accadde così. Poiché in nessun luogo, nel testo, s’interdiceva categoricamente di eleggere la stessa persona in entrambi i paesi, l’unione ora era vicina ad effettuarsi. Dopo alcuni torbidi fra i partiti degli aspiranti al trono, il 5 gennaio- 1859, Alessandro Cuza fu eletto Signore della Mbldavia all’unanimità. Dopo l'elezione egli fece di fronte all’adunanza il seguente giuramento : « Giuro- nel nome della Santissima Trinità ed al cospetto del mioi paese di conservare come sacri i diritti e gli interessi della patria, di essere fedele alla costituzione nel testo- e nello spirito, di tener presente nel mio governo il rispetto delle leggi per tutti e sempre, dimenticando ogni persecuzione ed ogni odio, amando chi m’amò e chi mi odiò, non avendo in-