127 Bisanzio che : !a Romenia non ha altro protettore se non Iddio e la sua spada! Evviva la Tua Maestà! ». Nella Valacchia gli antiumanisti lavoravano manifestamente per fax rieleggere l’ex-signore Giorgio Bi-bescu, il quale proprio alla vigilia dell’elezione si sentiva: tanto sicuro dii esito' da preparare anche il banchetto della vittoria. È significante il disorientamento dell'opinione pubblica in questa importante questione nazionale anche il giorno' prima dell’elezione, quando tutti i consoli di Bucarest telegrafavano che l’elezione di Bi-bescu era quasi sicura. Ma il 24 gennaio' 1859 il partito nazionale unionista ebbe anche qui una vittoria : il colonnello Cuza fu eletto ad unanimità eli voti Signore della Valacchia. Con questa doppia elezione di Cuza — che, se si staccava, se non dalla lettera, almeno dallo spirito della convenzione di Parigi — la nazione romena avanzò coraggiosamente verso l’effettuazione delle sue aspirazioni di unione nazionale. La doppia elezione di Cuza e con questa Funione dei principati, fu riconosciuta da parte delle potenze europee, per insistenza della Francia e di Napoleone III, il quale come aderente al principio nazionale appoggiò con tutta l’anima le tendenze all’unità nazionale tanto degli Italiani quanto dei Romeni. Perciò affermava nel discorso di apertura dei Corpi legislativi 1 8 febbraio 1859 : « se qualcuno ci domanderà quale interesse abbia la Francia in quelle lontane regioni, bagnate dai Danubio, risponderemo che 1 interesse della Francia si trova dappertutto dove si tratta di sostenere una causa giusta e civilizzatrice ».