60 informato sull’arte antica, con i suoi viaggi non può vedere altrove... In ispecie vi sono delle chiese curiose che, nella policromia del loro aspetto non possono essere paragonate se non alle facciate di S. Marco' in Venezia o del Duomo di Orvieto. Ma è specialmente la pittura che getta sulla faccia esteriore di Voronet, Hu-mor, Moldovita, Sucevifa quella meravigliosa rete di figure, la quale per la varietà del suo colorito fa l'im-pressione d’una tela orientale. Nessun paese del mondo offre qualcosa di simile; e questa ricchezza di colori attira tanto più lo sguardo incantato quando: nell’intemo della chiesa vibra lo splendore dell’oro... E l’effetto artistico sale al colmo allorquando i raggi sperduti del sole penetrano attraverso i vetri ». * * * Marita d'essere rilevato anche qui l’interesse che manifestò Stefano per il destino dei Romeni transilvani. Questi decaddero riguardo alla situazione politica e sociale, indebolendosi la loro forza e la loro importanza, dopo che molti di loro furono passati nel Sud e nell’O-riente dei Carpazi, contribuendo alla cementazione di quegli stati romeni mentre i cnezi ed i voivodi più piccoli s’erano dissolti parte x«ella nobiltà cattolica magiara, per mantenersi i propri privilegi, parte erano diventati dei contadini asserviti. A causa delle molte ingiustizie sofferte si ribellarono contro gli oppressori, come accadde nel 1434 nella contrada di Fagara§ — quando il comite dei Secui, Michele Jaks diede ordine ai brasoveni di sterminarli totalmente — (Valachos de Fogaras penitus