8! dizione di vendetta, con un esercito numeroso, contro 1 cristiani. Anche questa volta Michele li affrontò dia solo, con poche migliaia di soldati, urtando contro la valanga turca, al guado di Calugareni.nel mese d’agosto del 1595, in una battaglia simile a quelle di Maratona e di Morgarten, per la sproporzione degli eserciti che si trovavano di fronte. 11 valore personale di Michele fece delle meraviglie. Ritirandosi poi verso le montagne, dopo che il suo esercito fu rafforzato dall’aiuto moldavo e transilvano, assalì di nuovo i Turchi, raggiunti, nella fretta della ritirata, a Giurgiu, proprio, quando stavano per passare il Danubino. Qui si scagliò su di essi, arrossando di sangue pagano le onde del vecchio Danubio. Poi prese d’assalto la fortezza di Giurgiu, dandola in preda alle fiamme. Per tutto il mondoi cristiano echeggiò la fama di queste vittorie. Ma Michele si trovava in una situazione molto difficile Doveva difendere lai frontiera del Danubio, che poteva essere ogni tanto minacciata dai Turchi; nel resto del paese i Tartari compivamo devastazioni I nobili cominciavano a tessere intrighi contro di lui. Da parte dei vicini transilvani e moldavi non poteva essere sicuro, perchè il cancelliere polacco lan Zamoyski vi aveva insediata una sua creatura, Geremia Movila, nemico acerrimo di Michele, e nella Transilvania l’incostanza di Sigismondo Bàthory, che, avendo abdicato nella primavera dell’anno 1598, ritornò dopo quattro mesi, per andarsene di nuovo dopo altri sette, aveva creata una situazione di cui Michele non poteva affatto esser contento. Per avere anche lui un appoggio, cercò prima l’alleanza deH’imperatore Rodolfo, cui prestò giu- 6