258 COMMEMORIALI, LIBRO XXII Data in Augusta. — Si nota che 1’ originale (coi n. 140 e 141) fu restituito a Vittore Grimani proc. di S. M. fratello del patriarca. \ 139. — 1549, Marzo 15. — c 103. — Convenzione (in volgare) conclusa da Paolo Contarini, podestà a Verona per la Signoria di Venezia, col duca Francesco di Mantova (assenzienti i suoi curatori cardinale Ercole e duchessa Margherita). Per togliere le vertenze fra mantovani e gli abitanti del Veronese e del Polesine di Rovigo relative ad acque della Derotta e di Ostiglia, il duca : manterrà aperta la chiavica di Sustinente che raccoglierà le acque di Governolo, di Sacchetta e di parte di Sustinente ; cosi pure il chiavicone della Mantovana o Mantovanella per le acque fra l’argine della Cava e il Po; similmente la chiavica di Serravalle. Si farà ad Ostiglia una chiavica grande per mandare in Po le acque della Derotta, della Fossa nuova e di Cannameleto, e per quelle della Cava che non passeranno Serravalle. Le acque della Derotta si faranno correre pel Cavo nuovo della Omelia che passeranno nel cavo vecchio al ponte delle Masere, non lasciandole correre verso la Torre di mezzo nè verso il Tar-tarello. Il Cavo nuovo sarà arginato verso il Veronese. Le acque del Redefosso si faranno correre verso Calamele fino al Po, o per altra chiavica opportuna. Si impedirà alle acque della Derotta di versarsi nel Tartaro pel Cavo del bosco, e a quelle del Tartarello di venire al ponte delle Masere. Non si amplieranno gli alvei della Fossetta e del Tartarello. Il duca e Venezia procureranno che il duca di Ferrara conceda di costruire una chiavica a Castelnuovo a spese degli interessati del Polesine e del Veronese. Il tutto si farà al più presto. Fatta in Mantova. — Sottoscritta dal Contarini, dal duca, dal cardinale e dalla duchessa. 140- — 1548, Marzo 27. — c. 104 t.° — Giovanni Neusit pievano di Bi-gliana e Bernardo Rabatta, al patriarca di Aquileia (in volgare). Gli trasmettono il n. 138 pregandolo di conformarsi all’invito contenuto in essa lettera e di far loro conoscere la persona da lui scelta (v. n. 144'. Data a Gorizia. — Sottoscritta dai mittenti. 141. — 1548, Marzo 31. — c. 105. — Giambattista Libano al patriarca di Aquileia (in volgare). Veduti i n. 138 e 140, si dichiara soddisfatto che il re dei Romani riconosca la giurisdizione spirituale nella contea di Gorizia ; il luogotenente del Friuli è contento, supponendo che la visita si faccia solo per correggere abusi. Crede che la risoluzione del re derivi dal mal costume introdottosi nel monastero delle monache di Aquileia, ove fu perfino ucciso il mansionario. Consiglia la scelta di persona competente che rappresenti il patriarca col cancelliere di questo. Chiede sollecita risposta colla risoluzione del prelato. Data a Udine. 142. — 4548, Maggio 14. — c. 105 t.° — Versione in volgare di dichiarazione, che in seguito ad ordini della Porta, Sinan beg sangiacco della Erzego-