DOGE LEONARDO LOREDANO 150 119. — 1519, ind. Vili, Ottobre 22. — c. 98 (108). — Istrumento con cui, avendo Agostino Chigi iniziato procedura per 1’ affare degli allumi davanti la curia romana contro i mallevadori nominati nel n. Ili, contro la qual procedura interpose appello il 13 corr. il procuratore Girolamo de Camplo; i predetti mallevadori approvano e ratificano 1’ appellazione stessa (v. n. 115 e 120). Fatto nella sala dei Pregadi nel palazzo ducale di Venezia. — Testimoni: Gian Pietro Stella cav. canc. gr., e due segretari due. — Atti Alvise Sabadini. 120. — 1519, ind. VIII, Ottobre 22. — c. 99 (109). — Istrumento con cui il doge e la Signoria col Senato danno facoltà a Marco Minio, loro oratore presso il pontefice, di rappresentarli in tutte le cause che potessero movere contro di essi e dei mallevadori nominati nel n. Ili Agostino Chigi o i suoi rappresentanti, anche a nome di Mariano Chigi ed eredi, davanti a qualunque tribunale di Roma o altra autorità competente (v. n. 119 e 131). Fatto, atti e testimoni come al n. 119. 12!. — 1519, Novembre 10. — c. 100 (110). — Sindicato con cui il doge dà facoltà a Francesco da Pesaro di negoziare e concludere in nome di Venezia qualsiasi genere di trattativa con Andrea dal Borgo e con altri rappresentanti di Carlo (V) re dei Romani nel congresso da radunarsi in Verona, relativamente alle questioni già vertenti fra la republica e Massimiliano imperatore (v. n. 123). 122. — 1519, ind. Vili, Novembre 19. — c. 99 (100) t.° — Sindicato con cui il doge dà facoltà a Marco Minio (v. n. 120) di negoziare e concludere in nome di Venezia un trattato di alleanza con papa Leone X, faciente anche per la signoria di Firenze e per quella di Siena, colla casa de’ Medici e con Francesco I re di Francia (v. n. 145). Dato nel palazzo due. di Venezia. Segue annotazione che simile sindicato fu rilasciato ad Antonio Giustiniani ambasciatore presso il detto re. 123. — 1519, Dicembre 16. — c. 108 (118) t.° — Andrea Borgo, Giovanni Rieper decano della chiesa di Bressanone, Antonio Rorarius (Rohrer ?) ed Erasmo di Dorimberg, deputati imperiali al congresso di Verona, dichiarano di avere ricevuto da Francesco da Pesaro, oratore veneto, due. 1000 d’ oro (pari a 1333 fior, renesi e carantani 20) sull’ annualità di 20000 due. di cui parla il n. 110 (del qual documento Francesco Sighart presentò copia autentica in atti di Gallo Lingonder di Herprachingen (Berbrechtingen ?) della diocesi di Augusta (v. n. 124). Data a Verona. — Sottoscritta dai dichiaranti e da Giov. Batt. Pillosus loro segretario. 124. — 1519, Gennaio (m. v.). — c. 108 (118). — Francesco Sighart di