DOGE PIETRO LOREDANO 315 Segue annotazione che questo documento fu rimandato all’ ambasciatore a Roma onde venga riformato. 3 30. — 1568, Agosto 27. — c. 137. — Paolo Tiepolo cav. ambasciatore a Roma, al doge (in volgare). Accompagna il n. 129 ; si dice il papa n’ abbia mandato uno conforme al duca di Ferrara ; il pontefice però non gliene parlò, se l’avesse fatto, il Tiepolo gli avrebbe detto della propensione di Venezia al-1’ accordo. Data a Roma (v. n. 131). 131. — 1568, Settembre 18. — c. 138. — Breve simile al n. 129 modificato lievemente in sul fine. 1568, Dicembre 6. — V. 1569, Febbraio 3, n. 133. 1568, Dicembre 11. -— V. 1569, Febbraio 3, n. 132. 1568, Dicembre 24. — V. 1569, Febbraio 3, n. 133. 1569, Gennaio 22. — V. 1569, Febbraio 8, n. 135. 132. — 1569, ind. XII, Febbraio 3. — c. 141. — Istrumento in cui si dichiara (in volgare) che Tomaso Contarmi proc. di S. M. e Giovanni Bondu-miero, provveditori, e Bernardino Reniero depositario della zecca, presenti il doge e la Signoria, consegnarono a Paolo di Foix rappresentante il re di Francia (v. allegato) 100000 scudi d’ oro a titolo di prestito, somma eh’ esso Foix promette sarà restituita, col precedente debito d’ eguale importo (v. n. 91), nel termine di sei anni a se. 33333 V3 all’ anno, in due rate semestrali, cominciando dal 1 Agosto 1570. A cauzione di tal rimborso restano obligate tutte le rendite (la ricetta generale) di Parigi* sulle quali si faranno i singoli pagamenti, come pure quelle di Rouen e di Caen. — Sottoscritto dal Foix. Fatto nel palazzo ducale di Venezia, nell’ anticamera del doge. — Testimoni : i dott. Iacopo Chizzola cav. e Vincenzo Stella, nobili bresciani, e Marco del fu Michele Vi tal di j^ompellieri maestro delle r. poste (v. n. 133). Allegato : 1568, Dicembre 11. — Versione in volgare di patente in cui Carlo IX re di Francia fa sapere che, avendolo Paolo di Foix, suo consigliere e ambasciatore residente presso la Signoria veneta, informato esser questa disposta ad assisterlo con un prestito nelle occorrenze della guerra mossa contro esso re da’ suoi sudditi e da stranieri, purché le fosse restituito anche 1’ antecedente di 100000 scudi ; dà facoltà al medesimo suo ambasciatore di ricevere il relativo importo e di obligarsi in nome regio alla restituzione (come è detto nel testo dell’ istrumento), nonché di fare quanto all’ uopo sarà necessario ; promettendo 1’osservanza della stipulazione. Data a Melun. — Sottoscritta dal re e da Robertet, e munita del grande sigillo. — Registrata nel parlamento di Parigi il 13 Dicembre (sottoscritto Du-tillet) e nella r. camera dei conti lo stesso giorno (sottoscritto Le Grand), (L’ originale in francese fu consegnato al doge).