DOGE ALVISE MOCENIGO ' 327 Dafa nel palazzo ducale di Venezia. — (È deliberazione del Collegio a ciò autorizzato dal Senato). Segue annotazione che egli esemplari della ratificazione spediti furono fatti' in data 15 corr. perchè apparisse emanata prima della vittoria ottenuta il 19 corr. 157. — 1571, Novembre 7. — c. 169. — Annotazione che il conte d’Ari-guano (Giov. Francesco Costa) inviato speciale del duca di Savoia, venuto in Collegio coll’ ambasciatore d’ esso principe, dopo congratulatosi per la vittoria riportata contro i turchi, presentò i ringraziamenti d’ esso duca pel titolo di altezza accordatogli (v. n. 153). 158. — 1571, ind. XIV, Novembre 19. — c. 172. — Istrumento in cui si dichiara che, presenti papa Pio V e i cardinali Giovanni Morone vesc. di Ostia, della Chiesa, Aldobrandini e Rusticucci, nominati nel n. 141, i rappresentanti del re di Spagna ivi pure mentovati consegnarono a Giovanni Soranzo rappresentante di Venezia la ratificazione del re pel detto trattato, e il Soranzo ai primi la ratificazione di Venezia anche pei n. 144 e 145; i mandatari regi promisero di consegnare anche quella pei due citati documenti entro tre mesi. Fatto in Roma nell’ aula di udienza segreta del palazzo apostolico. — Sottoscritta dai rappresentanti spagnuoli e veneto, e munita dei loro sigilli. — Atti Antimo Marchesano (v. n. 156 e 159). 159. — S. d. (1572, principio ?) — c. 177. — Informazione (in volgare) sulle norme in vigore nell’ armata del re di Spagna, relative all’ equipaggio delle galee, alla sua disciplina, al trattamento e al soldo ; alle milizie imbarcatevi e al loro trattamento ; all’ amministrazione dei viveri e del danaro ; al noleggio delle galee di privati. Si chiude colle seguenti notizie : Tutte le galee che il re arma in più dell’anno trascorso, meno 11, sono state prese ai turchi. Il regno di Napoli paga ogn’ anno 200000 scudi per armare 30 galee, quest’ anno se n’ armano 6 di più, il re provvede gli uomini, le vettovaglie e le munizioni. La Sicilia dal 1560 paga per 1’ armamento di 16 galee 104000 scudi. Le navi sono arruolate nei regi porti a 3 tari (soldi 30 ven.) il mese per salma di portata (3 salme = 1 botte di Venezia), dal giorno in cui si principia l’imbarco all’ arrivo di ritorno in porto (v. n. 158 e 161). 160. — 1571, Gennaio 6 (in. v.*) — c. 173. — Istanza (in volgare) con cui Iacopo Crispo duca dell’ Arcipelago, memore dei benefici prodigatigli da Venezia dal 1566 in poi, dopo che i turchi lo cacciarono dal suo dominio (Naxos, Paros, Milo, Santorino e Suda) ; sperando che la recente vittoria delle armi cristiane ne appianerà la via a ricuperarlo, chiede alla Signoria di ordinare ai comandanti la di lei flotta di adoperarsi a ciò, e dichiara di farne dono a Venezia, alla quale domanda una galea che armerà e che manterrà in perpetuo a sue spese al servizio di quella, conservandosi sempre fedele come dimostrò !’ anno scorso servendo al seguito della squadra veneziana con 500 uomini