26 COMMEMORIALl, LIBRO XVIII 80. — 1496, ind. XIV, Agosto 13. — c. 91 t.° — Il doge co’ suoi consigli dà facoltà a Paolo Cappello cav. oratore di guarentire in nome di Venezia 1’ esecuzione di quanto sarà pattuito fra il re Ferdinando II e i baroni del regno di Napoli che vorranno tornare alla sua devozione. Fatto nella sala del Maggior Consiglio in Venezia. — Testimoni: Gaspare dalla Vedova e Zaccaria Freschi, segretari due. — Atti Tomaso del fu Gian Pavide Freschi segr. due. 81. — 1496, Agosto 29. — c. 92 t.° — Lodovico Maria Sforza Anglo duca di Milano ecc. ratifica il trattato n. 78, promettendone 1’ osservanza (v. n. 82). Data a Milano. — Sottoscritto da 13. Calco. 82. — 1496, Settembre 1. — c. 93 t.° — Il doge, in esecuzione del trattato n. 78, nomina come aderenti di Venezia: Filippo duca di Savoia, Giovanni Borgia conte di Tricarico duca di Gandia, il marchese di Mantova, Nicolò Orsini conte di Pitigliano, i comuni di Siena, Bologna, Lucca, Ancona ; Giovanni Bentivoglio, i signori di Bimini e Pesaro; e come raccomandati: Leonardo conte di, Gorizia, la vedova e i figli di Bodolfo Gonzaga, Borso, Galeazzo, Giberto e Nicolò da Correggio, la casa di Lodrone e gli eredi di Elisabetta di Gresta (v. n. 81 e 83). 83. — 1496, Settembre 8. — c. 95. — Il doge ratifica in nome di Venezia il trattato 11. 78 e ne promette 1’ osservanza (v. n. 82 e 85). 84. — 1496, Settembre 13. — c. 97. — Massimiliano re dei Romani al doge. Avendo questo e gli altri confederati desiderato la discesa d’ esso re in Italia, dichiara aver intenzione prima d’ ogni altra cosa di impadronirsi di Livorno, ora tenuto dai Fiorentini, alla cui difesa vuoisi il re di Francia mandi una squadra navale. Fa tale comunicazione per levare ogni sospetto, intendendo restituire la detta terra ai Pisani che vuole conservare in libertà. Data a Vigevano. 85. — 1496, Settembre 15. — c. 95 t.° — Il doge all’ oratore veneto a Boma. Gli trasmette la patente n. 83 da presentare al papa. In quanto alla nominazione degli aderenti e raccomandati, crede possa servire quella al n. 15, nè esservi ora bisogno d’ una nuova ; ciò dichiari al pontefice. Segue annotazione che simili lettere furono mandate agli oratori presso i re dei Bomani e di Spagna (v. n. 86). 86. — 1496, Settembre 16. — c. 95 t.° — Il doge al duca di Milano. L’ oratore del duca, Battista Sfondrati, presentò il documento n. 81, in esecuzione dal prescritto nel n. 78. Assente che per 1’ obbligo della nominazione dei collegati ed aderenti del duca possa servire quella al n. 7 (v. n. 85 e 88).