DOGE LEONARDO LOREDANO 147 74. — 1517, Novembre 2. — c. 50 t.° — Deposizioni (in volgare) fatte su dimande dei rettori di Brescia, da prete Gian Giuseppe Calvi beneficiato nella chiesa di S. Maria Calcaria e da prete Nicolò Maineri già cappellano in detta chiesa. Il primo dichiara avere nel 1511 affittata certa sua stantia a Nicolosa Bergnani, esservi poi venuto il fu Marco Negro padre della stessa asserendo essere stato cacciato da casa sua posta in citadella nova in tu piaza dii domo di Bressa ove dimorava da prima della guerra di Francia del 1509. Il secondo conferma dal dichiarazione, asserendo credere che la cacciata avvenisse due o tre mesi avanti il sacco della città ; ed entrambi dichiarano che gli eredi del Negro tornarono in detta casa qualche tempo dopo l’ingresso dei veneziani in Brescia (v. n. 75). 75. — 1517, Novembre 5. — c. 50 t.° — I rettori di Brescia al doge (in volgare). Si scusano per non aver potuto prima d’ ora informare sulla casa già abitata in quel castello da Marco Negro ; ora mandano il n. 74. Data a Brescia. 76. — 1517, Novembre 24. — c. 55 (64). — Filippo More, preposito di Erlau, oratore del re di Ungheria, dichiara di avere ricevuto dalla veneta Signoria 300 fior, d’ oro sul credito del suo sovrano verso la republica (v. n. 24 e 77). Data a Venezia. — Sottoscritta dal dichiarante. 77. — 1518, Febbraio 25. — c. 55 (64). — Filippo More (v. n. 76) fa qui-tanza alla Signoria veneta per 3000 fiorini da questa dovuti al re di Ungheria, promettendo per espressa commissione di quest’ultimo di non chieder piii nulla fino alla finale regolazione dei conti fra esso re e Venezia (v. n. 144). Data a Venezia. 1518, Marzo 1. — V. 1518, Agosto 17, n. 84. 78. — 1518, Marzo 19. — c. 84 (94). — Breve di papa Leone X al doge. Chiede che sia permesso ad Agostino Corsini mercante di Firenze di acquistare a Brescia e altrove, ed asportare dagli stati veneti, ferro per 2000 due. d’ oro, avendogli conceduto di portare quella quantità di metallo agli infedeli onde riscattare Carlo fratello di Agostino .suddetto, tenuto prigione in Alessandria per la liberazione di un negoziante di Bari. Dato a Roma presso S. Pietro. — Sottoscritto da Evangelista. 79. — 1518, Aprile 12. — c. 71 (81). t.° — Versione in volgare dell’ all. B del n. 84. 80. — 1518, Maggio 13. — c. 62 (72). — Costantino (?) Trivulzio al doge (in volgare). Ricevette dal segretario ducale Gian Iacopo Caroldo, oratore a Milano, 2200 due. d’ oro e 400 scudi, in restituzione di due. 1000 prestati nel Marzo 1516