DOGE LEONARDO LOREDANO 81 Che i benefici siano dati ad indigeni dei singoli paesi, non ad estranei. Che i titolari dei benefici risiedano dove gli hanno ; in Padova stanno pochissimi dei cento e più godenti beneficio in quella cattedrale. Succedendo gravi fatti nei molti monasteri della diocesi di Torcello, nò valendo quel vescovo a porvi riparo, il papa deleghi 1’ affare al patriarca di Venezia. Che sia confermato il breve di Paolo II (7 Marzo 1471) che accordava al detto patriarca facoltà di procedere contro i chierici delinquenti. E cosi il breve 12 Novembre 1455 di Calisto III. 84. — 1505, Aprile 26. — c. 151. — Memoriale come il n. 83. Si preghi il papa di ordinare ai frati miuori del convento di S. Maria (dei Frari) di desistere dall’ ingerirsi nelle cose di quello di S. Nicolò (della Lattuga) fondato da Nicolò Leoni procuratore di S. Marco (ed affatto indipendente dal primo) allo scopo di istruzione dei giovani monaci. Le pretese dei detti frati riescono assai moleste ai procuratori di S. Marco amministratori della fondazione. Si chiede facoltà per questi di eleggere il custode del convento, d’ accordo coi monaci e con approvazione del generale dell’ ordine. 85. — 1505, Maggio 6. —■ c. 155 t.° — Brano di lettera in cui, rispondendo al n. 82, gli oratori veneziani a Roma scrivono che il papa alle loro rimostranze contro la costituzione n. 7, tenne fermo in volerla osservata; che però assolse di buon grado i trasgressori della stessa nel passato. 86. — 1505, Settembre 9. — c. 53 t.° — Convenzione stipulata da Agostino Panigarola senatore e Girolamo Morone regio avvocato, rappresentanti il luogotenente in Milano pel re di Francia, e Vincenzo Guidotto segr. due. per la Signoria di Venezia, per la diversione del fiume Adda da Lodi. In essa si descrivono i lavori da farsi, e si nomina la roggia di Lorenzo da Mozzanica. Si pattuisce poi che le parti si concederanno vicendevolmente di fare, ciascuna sul proprio territorio, i lavori opportuni a difesa de’ rispettivi stati lungo 1’ Adda ed il Po. Fatta sul luogo dei lavori. — Sottoscritta dai suddetti rappresentanti (v. u. 88). 87. — 1505, ind. Vili, Settembre 17. — c. 52. — Quitanza fatta dal doge a Federico de’ Panzavolti da Faenza per due. 300 d’ oro da questo dovuti in forza dell’ ¡strumento n. 71 (v. n. 93). Fatto come il n. 93. — Testimoni : Alberto Tedaldino ed Alvise Barbafella segretari due. — Atti Paolo di Gio. Batt. Zotarelli segr. due. 88. — 1505, Ottobre 23. — c. 54. — Girolamo Morone regio avvocato generale in Milano, rappresentante il r. luogotenente generale in quella città (Teodoro Trivulzio) pel re di Francia, in unione a Bartolomeo della Valle architetto della r. camera, e Nicolò Bragadino podestà a Casalmaggiore e Vincenzo Guidotto segr. due., rappresentanti la veneta Signoria, pattuiscono la facoltà a quest’ ultima di commemoiuali, tomo vi 11