328 COMMEMORALI, LIBRO XXIII suoi anche nella battaglia delle Curzolari ; e come ne fanno fede il piwveditor generale (Antonio ?) Canale e Marc’ Antonio Colonna. (*) Data della presentazione in Collegio. 161. — 1572, Febbraio 11. — c. 175. — ¡strumento con cui il cardinale Pacheco, don Luigi de Requesens commendatore maggiore di Castiglia, luogo-tenente generale dell’ armata di Spagna e governatore di Milano, e don Giovanni de Zuniga suo fratello, rappresentanti il re di Spagna, e Paolo Tiepolo e Giovanni Soranzo, ambasciatori di Venezia, alla presenza del papa e con questo, pattuirono (il documento è in volgare) : I generali delle armate alleate delibereranno le azioni guerresche da farsi in quest’anno contro i turchi. Le flotte papale e spagnuola si troveranno entro il Marzo a Messina e tosto si congiungeranno colla veneziana a Corfù ; Venezia porterà il numero delle sue galee a 250, le galeazze a 9, e le navi a lò almeno ; il papa darà 12 galee, il re 100 galee e 24 navi. Quest’ultimo concorrerà alla spesa pei legni che Venezia tenesse in più del dovuto per 1’ alleanza (3/5), e cosi questa rispetto a quello (2/5). Il papa concorrerà con 2000 fanti, il re con almeno 18000, e 300 cavalli, Venezia con almeno 12000 fanti e 200 cavalli. Si determina il compenso per quello degli alleati che portasse un contingente maggiore del dovuto tanto in milizie, che in navigli e corredi. Entro Giugno si troveranno a Otranto 1000 fanti pon-' tifici, 6000 spagnuoli e 4000 veneziani, che saranno mandati all’ armata. Le altre milizie, fino ai 4500 cavalli e ai 50000 fanti complessivi, ed altri, se piacerà ai collegati, saranno destinate a difesa di coloro che fossero assaliti dai turchi. Seguono i particolari dei contingenti da darsi dai singoli confederati in armi da offesa e da difesa, artiglierie, munizioni da guerra, arnesi vari e vettovaglie (da depositarsi in Corfù, Candia e Zante). — Sottoscritta dai detti rappresentanti (v. n. 159 e 175). Fatto nell’ aula di udienza segreta nel palazzo apostolico di Roma. — Presenti, oltre il papa, i cardinali Morone, dalla Chiesa, Aldobrandini e Rusti-cucci. — Atti Antimo Marchesano. 1572, Marzo 2. — V. 1572, Marzo 10, n. 162. 162. — 1572, ind. XV, Marzo 10 — c. 185. — Istrumento in cui si dichiara che, avendo don Giovanni d’ Austria, col consenso degli alleati, deliberato di mandare a Roma in deposito i prigionieri turchi fatti nella giornata delle Curzolari, don Roderico Benavides cameriere maggiore di detto principe, presenti Giovanni di Zuniga ambasciatore di Spagna e gli ambasciatori veneti Paolo Tiepolo e Giovanni Soranzo, consegnò a Marc’ Antonio Maffei cardinale camerlengo di S. R. C., Monte de’Valenti governatore di Roma e vicecamerlengo, Lodovico de Torres vice decano, Girolamo Theodoli vescovo di Guadix, Giov. Battista Doria, Lodovico Cesi, Giulio Vitelli e Girolamo Mattei, chierici, rappresentanti la camera apostolica (presenti anche Bartolomeo Bussotto tesoriere generale, Vincenzo Foscheri vice auditore di Rota, Onofrio Camaiano presidente