DOGE ALVISE MOCEN1GO 323 Indie e delia terraferma del mare Oceano, arciduca d’ Austria, duca di Borgogna, del Brabante e di Milano, conte di Barcellona, di Fiandra e del Tirolo, signore della Cantabria e di Molina, duca di Atene e Neopatria, conte di Bous-sillon e Cerdagne, marchese di Oristano e di Goceano, fa sapere che, aderendo alle esortazioni di papa Pio V per la costituzione d’ una lega contro i turchi, dà facoltà ad Antonio Perrenot di Granvelle cardinale arcivesc. di Malines, a Francesco Pacheco di Toledo vesc. di Burgos e a Giovanni di Zuniga suo ambasciatore a Roma, di negoziare con esso pontefice e coi rappresentanti di Venezia e d’altri potentati la detta alleanza, e di fare quanto all’uopo sarà necessario. Data a Siviglia. — Sottoscritta dal re e da Antonio Perez. Allegato B : 1570, ind. XIV, Settembre 8. — Il doge, premesso, essere urgente il rintuzzare la protervia de’ turchi che assalirono i domini veneti in Dalmazia e il regno di Cipro, accogliendo le esortazioni del papa, dà facoltà a Michele Suriano e Giovanni Soranzo, cavalieri, oratori a Roma, di stipulare alleanza con esso pontefice, col re di Spagna ecc. Fatto nel palazzo ducale di Venezia. — Sottoscritto dal doge. 142. — 1571, Giugno 7. — c. 157. — Deliberazione (in volgare) per la rinnovazione della condotta del colonnello Melchiorre Lussi, ora governatore di Underwald, a ciò autorizzato da quel Cantone con lettera 29 Febbraio. La ferma durerà 4 anni e 2 di rispetto, dal Maggio 1572 ; in tempo di pace il Lussi avrà 2000 scudi 1’ anno con obligo di mantenere pronti ad ogni chiamata 20 espe-rimentati capitani svizzeri, i quali farà giurare, comunicandone i nomi. Chiamato in tempo di guerra, verrà con 21 insegne (di 300 uomini 1’ una, compresa la sua di 400 e due di 350) di fanti svizzeri, e più se ne fossero chiesti ; per ciascuna delle quali avrà 1700 scudi per paga, e per il reggimento intero di 6500 fanti, compreso il piatto, se. 1650. Seguono articoli relativi alla soggezione del colonnello ai capi militari superiori e alle mostre, al 20 per 100 dei soldati munito di corsaletto, alle mancanze dei soldati, alle anticipazioni di soldo per le leve, e alle paghe, al tempo del servizio, all’ obligo pei soldati di lavorare a trincee ecc., all’ esenzione da dazi per le munizioni. I soldati non potranno esser mandati contro il papa e la Chiesa, il re di Francia, il duca di Savoia, i Cantoni svizzeri, il Tirolo, quando Venezia non fosse da questi provocata ; di più si riservano la difesa del loro paese in caso fosse in guerra. Morendo il Lussi in guerra, gli succederà il suo primogenito. E neppure dovranno andare contro fortezze o in guerra di mare, bensì in Dalmazia e Albania. Volendolo la Signoria, il Lussi dovrà condurre almeno 4000 fanti svizzeri pei presidi di Dalmazia e Albania, con paga di 1700 se. per insegna di 300 ; e almeno 2000 pei presidi della Terraferma con 1500 se. per insegna. Esso avrà facoltà di eleggere e cassare i suoi ufficiali. Le contestazioni per le paghe saranno giudicate da arbitri. Durante la condotta nè il Lussi nè i capitani potranno andare al servizio d’ altri principi. Il rappresentante del Lussi (v. allegato) accetta quanto sopra e lo ratifica.