290 COMMEMORIALI, LIBRO XXIII una cronaca bresciana che narra come vinti in battaglia i cremonesi dai bresciani, quelli giurarono di non molestar questi nell’Oglio. E qui seguono : le argomentazioni favorevoli ai diritti di Brescia, basate sui riferiti documenti ; le confutazioni delle ragioni che potrebbe addurre Cremona, e quelle di altre risposte date da questa alle prime argomentazioni. — Vi sono nominati : i ponti di Palazzolo, Pontoglio, Pontevico, Caleppio; i porti di Urago, Villaganna, Villachiara, Acqualunga, Monticelli de’ Grifri, Ostiano, Monticelli tra Ostiano e Canneto, Calcio, Orzinuovi, Solicino e Quintiano; le fortezze di Palazzolo, Pontoglio, Roccafratica, Pontevico, Ostiano, Canneto ; le località possedute da Brescia e bresciani oltre 1’ Oglio, fra cui Mara (Galattini) ; il Fossato bergamasco, il fiume Urago, Alfiano ; il duca di Mantova ; i cremonesi Francesco Francagnesco (Freganesco ?), Marchesino da Borgo, Amorotto Gonzaga, Stefano Pietti, Alfonso Roncadelli, Alfonso e Gian Girolamo Gallerani; i bresciani : Gian Paolo Averoldi, Troiano da Luzzago, gli Avogadro ; i bergamaschi : Gianninno Borella, Zaccaria ed altri Alessandri. 63. — 1559, Febbraio 8 (in. v.) — c. 104. — Versione in volgare di ricevuta fatta da Ali pascià, per 100 ducati fattigli pagare dal bailo veneto in Costantinopoli a saldo di frumento delle sue possessioni in Esdin, venduto a navi veneziane da Tenderti voivoda del dichiarante. 64. — 1500, Marzo 8. — c. 54. — Breve di papa Paolo IV alla badessa e al convento del Corpus Domini di Venezia. Non avendo il nunzio pontificio, alla sorveglianza del quale era sottoposto quel convento come immediatamente soggetto alla S. Sede, residenza continua in Venezia; ad istanza delle monache e della Signoria il papa sottomette il convento stesso alla sorveglianza e al governo del patriarca prò tempore, ed affida ai vescovi di Padova, Ceneda e Torcello la cura che tale disposizione resti osservata. Dato a Roma presso S. Pietro. 65. — S. d. (1500, Marzo ?). — c. 38 t.° — Memoriale (in volgare) presentato alla Signorìa dai procuratori nominati nel n. 00. Il Lussi avrà pronto il numero d’insegne designatogli un mese dopo la firma del contratto per condurle a destino sotto capitani competenti. Il papa e il re di Francia gli pagarono di stipendio 1500 scudi d’ oro effettivi per insegna, più 1000 scudi il mese per gli ufficiali del reggimento (lo stato maggiore, che enumera) compreso il piatto del colonnello di se. 100 ; il reggimento s’intende composto di 12 insegne ; àumen-tandosi queste, si aumenterà in proporzione la corrisponsione. Chiede facoltà di obligare preventivamente i capitani. 66. — 15G0, Aprile 8. — c. 38. — Melchiorre Lussi cav., membro del consiglio di Unterwalden e governatore di Bellinzona, si obliga di servire la Signoria di Venezia in qualità di colonnello con un numero d’ insegne (da 300 soldati 1’ una) da determinarsi da quella (15 o 20 o meno) ; all’ uopo crea suoi