DOGE ALVISE MOCENIGO 333 Data nel palazzo ducale di Venezia. 1572, Gennaio 12 (m. v.) — Publicata a S. Marco e a Rialto da Annibaie Ventura comandador. 175. — 1573, Febbraio 27. — c. 193. — In forza del trattato n. Ili, convenuti alla presenza del papa il cardinale Pacheco e il Zuniga nominati nel n. 161, pel re di Spagna, e Paolo Tiepolo per Venezia, per deliberare sulle imprese da farsi dagli alleati nel corso dell’ anno, pattuirono : Le imprese in Levante saranno decise dai generali degli alleati ; si assegna il convegno delle flotte come nel n. 161. Si procurerà di portare a 300 il numero delle galee ; il il papa ne darà almeno 18, il re 130, Venezia 130, comprese 10 galeotte ; le galeotte che portasse il re in più si calcoleranno, per la spesa, come quelle di Venezia ; il re contribuirà 24 navi e Venezia 16, da usarsi per soli trasporti : Il papa darà 3000 fanti, il re 31200, Venezia 22800, che tutti saranno a disposizione dei suddetti generali. La cavalleria pattuita nel trattato, e quel numero maggiore che volessero contribuire gli alleati, si riserva pel caso di una mossa dei turchi per terra. Le varie flotte saranno all’ appuntamento all’ epoca fissata senza aspettare gli aumenti qui stipulati. Si pattuisce circa le spese per esse flotte, per le mostre dei navigli e delle milizie imbarcatevi, per l’imbarco delle stesse sui legni, p.er la provvista d’ armi, munizioni e viveri toccante ai singoli alleati, pei viveri da depositarsi in magazzini in Candia, Zante e Corfù. Tali apprestamenti guerreschi non potranno ritardarsi. I tre generali, fatta la congiunzione delle armate, dovranno leggere il trattato dell’ alleanza e la presente. Fatta in Roma. — Sottoscritta dai rappresentanti di Spagna e di Venezia. — Presenti i cardinali Morone, Altemps (Marco), della Chiesa (Gian Paolo), Cesi (Pietro Donati), Aldobrandini (Giovanni), di S. Sisto (Filippo Buoncompa-gni) e di Como (Tolomeo Gallio). 1573, Dicembre 16. — V. 1574, Gennaio 14, n. 176. 176. — 1574, ind. II, Gennaio 14. — c. 195 t.° — Istrumento (in volgare) in cui si espone che a richiesta del re di Francia il doge, col Collegio, restituì all’ambasciatore di quel sovrano i due gioielli rimasti in mano della Signoria dopo la restituzione mentovata nel n. 173 ; e di ciò il detto ambasciatore fa definitiva quitanza con dichiarazione restare il re ancor debitore verso Venezia di 100000 scudi. Fatto ed atti come il n. 173. — Testimoni : Cesare Forgiet consigliere e segretario del re di Francia per le finanze, Marco Vital di Mompellieri, e il Marini e il Bondi mentovati nel detto n. 173. Allegato : 1573, Dicembre 16. — Carlo IX re di Francia al signore du Ferrier suo consigliere segreto, presidente del parlamento di Parigi ed ambasciatore a Venezia. Avendo la Signoria veneta aderito alla restituzione delle gioie datele in pegno, accontentandosi della parola regia a guarentigia del rim-