256 COMMEMORIALI, LIBRO XXII tore al Foresto. — Sottoscritto dai giudici dell’ esaminador Leonardo Marino e Zaccaria Valiero. — Testimoni : Bernardo del fu Matteo Vitturi e Vincenzo Fedeli segretario due. (v. 11. 114 e 126». 126. ■ 1546, ind. V, Gennaio 9 (in. v.). — c. 100. — Atto d’investitura simile al n. 110 dei beni venduti col 11. 125. — Sottoscritti i giudici dell 'esaminador Leonardo Marino, Zaccaria Michele e Zaccaria Valiero. 127. — (1547, Gennaio 15). — c. 89 t.° — Versione in volgare di lettera di Solimano sultano dei turchi al doge. Dichiara di avere ricevuto dal bailo Alessandro Contarmi due. 2000 pel tributo per Zante, per gli anni da 24 Dicembre 1534 a 23 Dicembre 1536, e due. 8000 per Cipro, anni da 1 Ottobre 1543 a 30 Settembre 1545. Data a Costantinopoli, il 23 della luna di Zilcadè 953. 128. — (1547, Gennaio 15?). — c. 90. — Simile al 11. 127 per 8000 ducati pel tributo di Cipro da 21 Aprile 1546 a 21 Aprile 1547. 129. — 4546 (1547), Febbraio 11. — e. 101. — Versione di lettera di Solimano sultano dei turchi al doge. Manda il chiaus Mohammed per 1’ esecuzione di quanto era stato stabilito col sangiacco di Bosnia e con quello dell'Erzegovina circa i confini fra gli stati veneti e i turchi, e chiede si affretti 1’ invio d’un commissario della republica allo stesso scopo. (Fu presentata dal chiaus in Collegio il 28 Maggio 4547). Data in la region di Iligè. 130. •— 1546, Febbraio 18 (111. v.). — c. 90. — Intimazione (in volgare) fatta per ordine del doge a prete Cipriano Franco, pievano della chiesa di S. Giovanni di Rialto, di rinunziare alla confermazione della sua elezione e all’ aumento di prebenda ottenuti in pregiudizio dei diritti d’ esso principe (v. n. 122 e 131). Fatta nella casa del detto pievano dal segretario ducale Vincenzo Rizzo, presenti : Matteo suo fratello, Giovanni del fu Zaccaria de’ Pizzoni, Gian Giacomo da Cremona toscano lavorante nella bottega di Domenico Strica e Francesco de’ Bolli da Zensano in Trivigiana. 131. — 1546, Febbraio 24 (m. v.). — c. 90 t.° — Il pievano nominato nel n. 130, dichiara (in volgare) di rinunziare al decreto della penitenzieria di Roma, 8 Febbraio 1540, che gli aumentava la prebenda, e all’ atto relativo 30 Ottobre 1539 del primicerio di S. Marco. Testimoni : Donato Vida massaro della cancelleria ducale e Andrea di Dioni-gio Contarmi. 1546, Febbraio 26 (m. v.). — Vincenzo Rizzo segr. due. dichiara di aver letta la suddetta rinunzia al doge e ai consiglieri, che la approvarono.