DOGE ANDREA GRITTI 231 lo V) e ad Alvise Badoaro ambasciatore, di accogliere Francesco (I) re di Francia nell’alleanza di cui si accenna nel n. 21. Dato nel palazzo ducale. Segue annotazione che simile mandato fu dato a Cristoforo Cappello oratore ordinario e a Francesco Giustiniani ambasciatore presso il detto re. 24. — 1538, ind. XI, Febbraio 8. — c. 20 t.° — Istrumento in cui si dichiara che per cura del papa Paolo III, desideroso di unire le forze cristiane contro i turchi, costituiti alla presenza di esso i procuratori dell’ imperatore, del re dei Romani e di Venezia nominati negli allegati, coll’ intervento dei cardinali: Giandomenico (de Cupi) vescovo di Ostia, Bonifacio (Ferrerò) di Porto e Lorenzo (Campeggi) di Sabina, Vincenzo (Caraffa) prete di S. Maria in Trastevere, Antonio (Pucci) dei Ss. Quattro, penitenziere maggiore, Jacopo (Simonetta) di Santo Apollinare, Gaspare (Contarini) di S. Silvestro, Gian Pietro (Caraffa) di S. Sisto, Ennio (Filonardi) di S. Angelo, Jacopo (Sadoleto) di S. Calisto, Carlo (Hémard de Denonville) di S. Matteo, Alessandro (Farnese?) diacono di S. Maria in via lata, Nicolò (Ridolfi) di S. Maria in Cosmedin, Agostino (Trivulzio) di S. Adriano, Francesco (Pisani) di S. Marco, Girolamo (Grimaldi) di S. Giorgio al Ve-labro, Guido Ascanio (Sforza) di S. Vito al macello, Reginaldo (Poole) de’ Ss. Nereo ed Achilleo, stringendo alleanza perpetua, pattuiscono: Alla spedizione contro i turchi la S. Sede contribuirà sostenendo il sesto delle spese, l’imperatore tre sesti e Venezia due. La spedizione si farà nell’ anno corrente con 200 galee, 100 navi, 30000 fanti italiani e spagnuoli, e 20000 tedeschi, 4500 cavalieri a mezza armatura, e con artiglieria proporzionata. Il papa armerà 36 galee date da Venezia, questa e l’imperatore ne avranno 82 per ciascuno, senza contare quelle che potrebbe fornire il re di Portogallo. Si aggiungono le norme pei compensi delle differenze di contribuzione per parte dei tre alleati, per 1’ arruolamento delle milizie e per la provvista delle artiglierie e munizioni. Il papa farà concorrere alle spese i principi d’Italia, e la religione di Rodi vi contribuirà con tutte le sue forze. Sarà compreso nella presente il re dei Romani, pel quale il rappresentante imperiale promette che terrà potente esercito in Ungheria contro gli Ottomani a tutto suo carico. Il papa procurerà che i re di Polonia e di Russia e gli altri potentati cristiani aiutino l’impresa. È riservato luogo per partecipare al presente al re di Francia come parte principale, e cosi pure agli altri principi cristiani che il volessero. Le forze degli alleati saranno pronte entro il Marzo venturo. Capitani generali della spedizione saranno il duca di Urbino in terra ed Andrea Doria principe di Melfi per mare. I viveri che mancassero alla spedizione saranno presi nei luoghi- ove questa si troverà, pagandoli convenientenente. Le questioni che sorgessero nell’ imprésa saranno decise dal papa. Il quale e i due detti rappresentanti si giurano vicendevolmente di osservare quanto sopra. Fatto in Roma, nell’ aula concistoriale. — Sottoscritta dai contraenti e munita dei loro sigilli. — Testimoni : Filippo Archinto governatore di Roma, Ascanio Parisani vescovo di Rimini, Elosio Palladio segretario e Durante Duranti