DOGE GIROLAMO PRIULI 309 veneta Signoria, il possesso delle ville di Campagnano, Pissatola, Giacciano e Zelo, giusta 1’ accordo n. 101. Fatto nell’ aula pretoria di Badia. Bernardino Ambrosi cancelliere dichiara aver tratto la presente dal libro delle deliberazioni del comune (v. n. 109 e 111). Donato Michele podestà attesta la legalità dell’ Ambrosi. Data a Badia, il 18 Luglio. — Sottoscritta da Melchiorre Magagnato di Castelfranco cancelliere del podestà. Ili. — 1564, ind. VII, Luglio 18. — c. 133 t.° — Istrumento in cui si dichiara che Giovanni Fomento segr. due. e rappresentante la veneta Signoria (procura in atti di Marc’ Antonio Cavanis fratello del rogatario del presente) e Negro Dente pel comune di Badia (v. n. 110), portatisi a Giacciano, alla casa di Pellegrino Ferra zza, vi convocarono quegli uomini, cioè : Meneghetto Corain saltavo, Digo Zanchetta, Lodovico e Pellegrino Mantovani, Giorgio Monaro, Bartolomeo e Gian Antonio Codagio, Gerardo Colognese, Stefano Grantegna, Luca Regazzino, Alessandro Pievato, Beva Tacheldo, Gian Antonio Falcinello, Biagio e Valerio Galvan, Cecco Redoelo, Veronese Zanchetta, Nascimbene del Negro, Domenico Munarin, Pietro Dolcemin, Pirin Sperandio, Antonio Stopaz-zolo, Evangelista Magagna, Bartolomeo Saccon e Bartolomeo Gramegna, ai quali lessero l’istrumento n. 101, e di poi presero possesso effettivo d’essa villa di Giacciano. Di ciò fu fatta proclamazione da Carlo Fabrizio banditore di Badia, ordinando ai detti uomini di prestare obbedienza al podestà di Badia, coi comunisti della quale avranno comuni il foro e le prestazioni, restando annullati tutti i diritti dei conti Contrari sulle dette ville, e dichiarando che domani si incanteranno in Badia i dazi del vino, del pane e delle carni delle stesse ville. I convenuti assentirono ; solo il detto Ferrazza, fattore dèi Contrari, protestò (in volgare) dicendo non avere mai gli uomini di Giacciano pagati dazi ; al che fu risposto essere l’incanto voluto dal n. 101, poter poi i detti uomini ricorrere in via giudiziaria per 1’ esenzione. Convocati poscia in villa di Campagnano gli abitanti di essa, convennero : Giacomo Bonon, Bartolomeo Ferrarese, Antonio Lendinaro, Domenico Maria Roveron, Francesco Sordo, Ceccone Ceccon, Andrea Basso e Cristoforo di Iaz, e presente pure il Ferrazza, anche quivi si adempirono le stesse formalità. Di tutto ciò furono testimoni : fra’ Paolo Bombassari francescano, Melchiorre di Andrea Magagnato da Castelfranco e Francesco di Giuseppe Iachemoni di Vicenza. Luglio 19. — Recatisi quindi i summentovati rappresentanti alla villa di Pissatola, presso la casa di Giuseppe Roveron (stante l’inondazione), vi convocarono Buono Oicenin (Picinin ?), Matteo Bighignato, Alessandro, Giovanni Bernardino, Antonio Trombili, Gio. Battista detto Moro, Francesco Ferratino abitante alle Cremone, Gian Antonio del Prete del Polesine Grande, uomini di detta villa, e vi compirono le formalità mentovate di sopra, senza la protesta pei dazi. Testimoni : Girolamo Chizzola, Girolamo del fu Giovanni Porsetto di Fer-