DOGE ANDREA GRITTI 197 re Luigi che sarà condotta a Ferrara ad ogni richiesta, colla dote solita darsi dalla casa reale. In seguito a ciò il duca Alfonso dichiara di entrare fra i contraenti del trattato n. 14, che dice conoscere e che sarà annesso al presente, colle seguenti modificazioni : Il duca pagherà 6000 scudi d’ oro del sole al mese per sei mesi, e manderà all’ obbedienza del signore di Lautrec un capitano con 100 milites cata-fractos specialmente per la liberazione del papa ; i detti sei mesi decorreranno dalla presentazione delle ratificazioni del presente da parte dei contraenti ; ma i pagamenti cesseranno anche prima in caso di tregua o dissolvimento dell’ alleanza, e finché le milizie dei confederati stessero negli stati ducali, o finché questi o parte di essi fossero occupati dai nemici. Sarà derogato a qualsiasi anteriore trattato contrario in alcuna parte al presente, e specialmente agli articoli del n. 14 che guarentivano al papa i suoi domini e che riguardavano Alberto signore di Carpi (terra ora ceduta al duca). Il duca terrà per nemici i nemici della lega e dei singoli suoi membri ; impedirà in quanto potrà che i nemici stessi entrino nei suoi domini o vi abbiano comodi ed aiuti ; ma vi favorirà al bisogno gli altri collegati. Il presente sarà osservato anche se fosse già stata fatta la pace fra l’imperatore e il re di Francia ; e sarà guarentito al duca il possesso di Carpi anche se non seguisse il matrimonio di Ercole sunnominato con Margherita figlia dell’imperatore. Il duca non avrà alcun obbligo se non dopo la presentazione delle ratificazioni di questo (v. n. 64). Fatto nella curia ducale di Ferrara, nella stanza del cardinale legato. — Testimoni : Matteo Casella di Faenza e Iacopo Alvarotti da Padova, giureconsulti e consiglieri secreti, Alfonso del fu Brandolisio de’ Trotti fattore generale del duca. — Sottoscritto dai suddetti legato e rappresentanti e dal duca Alfonso. — Atti di Battista del fu Giov. Andrea de’ Sarachi not. apost. ed imp. di Ferrara, e di Nicolò de’ Gabrieli not. imp. e veneto e segretario due. di Venezia. 64. — 1527, Novembre 17. — c. 62 t.° — Il cardinale Innocenzo Cibo al doge (in volgare). Ricordando le promesse fatte al duca di Ferrara nel n. 63, della restituzione di Cotignola e della casa in Venezia, prega che quelle sieno subito adempite (v. n. 66 e 67). Data a Ferrara. — Sottoscritta dal cardinale. 1527, Novembre 23. — V. 1527, Dicembre 8, n. 66. 1527, Novembre 27. — V. 1527, Dicembre 8, n. 66. 65. — 1527, ind. XV, Dicembre 7. — c. 67 t.° — Istrumento in cui, esposti gli uffici fatti da Baldassare de’ Grassi vescovo di Città di Castello rappresentante i cardinali congregati a Parma, Lorenzo de’ Toscani protonotario apostolico, procuratore del luogotenente del re di Francia in Italia, Gregorio Casal, oratore del re d’Inghilterra protettore della S. Lega, e Benedetto Tonso oratore del duca di Milano, per indurre Federico marchese di Mantova ad entrare nella detta lega, alla quale solo fra i potentati italiani ancora non partecipa ; si dichiara che i detti rappresentanti e marchese pattuirono : I primi promettono la ratificazione di quanto