DOGE ANDREA GR1TTI 219 pagamento fatto, in acconto ulteriore del debito mentovato al n. 133, di scudi 2000 d’ oro contati dal tesoriere del duca di Milano in quella città a Gian Giacomo Grimaldi, e pagati, in estinzione di cambiali, da Giov. Gioachino da Passano al cassiere del Collegio pei provveditori sopra i monti nominati nel n. 130. Fatto in Collegio a Venezia. — Testimoni : il cancellier grande e Girolamo Canale segret. due. — Atti come al n. 133. 140. ^-1535, Febbraio 25. —c. 161 t.° — Germana (sic, Giovanna) regina di Aragona e delle.Due Sicilie ecc., dichiara di avere ricevuto da Luca e Lorenzo Spinola, genovesi residenti a Valenza, per mandato di Giovanni Agostini, Nicolò de’Marini e Girolamo Lercari, genovesi residenti a Venezia, paganti pel banco di Urbano Centurione di Novara e Fravasa Passobonellò (Pozzobonelli ?) lire 8667 s. 15 di reali di Valenza, pari a 8890 scudi d’oro del sole (a s. 19 den. 6 1’ uno), a saldo della cambiale allegata. Fatto nel palazzo reale di Valenza. — Sottoscritto dalla regina. — Testimoni : Girolamo de Ycis cav. dell’ 0. di S. Giacomo della Spada e Giovanni de Rovolai domicellus, famigliari della regina. — Atti Guglielmo Raimondo Fiorenza not. apost. ed imp. di Valenza. 1535, Febbraio 26. — Gaspare de Monsorin giustiziere civile a Valenza attesta la legalità del rogatario nel precedente. — Segue annotazione che l’originale è presso il cancellier grande. Allegato : 1535, Gennaio 18. — Prima di cambio (in volgare) tratta dagli Agostini, Marini e Lercari suddetti, per scudi 8890 del sole pagabili a 8 giorni vista alla regina d’ Aragona per conto della Signoria veneta, in pagamento di frumento, da Luca e Lorenzo Spinola a Valenza, facendone fare quitanza notarile. Accettata il 13 Febbraio. 1535, Aprile 12.’ — Pietro Franceschi notaio ducale attesta che il surriferito istrumento fu registrato nel Commemoriale 21 a carte 161 e 162. (Questa dichiarazione è destinata alla zecca e all’ ufficio delle biade). 1535, Gennaio 24 (m. v.). — V. 1532, Agosto 27, n. 118. 141. — 1538, Gennaio 8. — c. 120. — Bolla di papa Clemente VII a Girolamo (Querini) patriarca di Venezia. Ricordando le facoltà già concesse al patriarca di procedere contro coloro che attentano alle libertà ecclesiastiche ; la bolla ad perpetuarti, rei rnemuriarn con cui venivano tolte le questioni fra il governo veneto ed esso patriarca circa le elezioni e le presentazioni pei benefici vacanti nella dominante (per le quali vertenze due pievani erano stati arrestati e processati in Bologna quindi assolti) ; dice conveniente abolire, e quindi revoca, le suddette facoltà. Data a Roma. 1542, Settembre 6. — V. 1533, Ottobre 22, n. 125.