DOGE ANDREA GRITTI 227 morte di papa Clemente VII, e per gli uffici di Marcantonio Contarmi oratore veneto, ratifica e conferma di nuovo il trattato stesso in quanto lo riguarda (v. n. 11). Data a Barcellona. — Sottoscritto dall’ imperatore e da (Giovanni) Obern-burger. 7. — 1535, Giugno 17. — c. 2 t.° — Quitanza fatta dal doge per 1500 scudi d’oro fatti pagare dal duca di Milano a conto del debito contratto col n. 71 del libro XXI. Vi sono- nominati : Domenico Sauli e Lodovico Affettati, mallevadori, Girolamo de’ Vivaldi, e Gian Jacopo Grimaldi e Giovanni e Tomaso de Marini, banchieri di Milano, e Jacopo Cevedona, Nicolò Grimaldi, e Gian Agostino de’ Marini e Girolamo de Larca, banchieri a Venezia. Fatto a Venezia in Collegio. — Testimoni : Daniele de’ Ludovici e Girolamo Canali, segretari due. — Atti di Nicolò Gabrieli not. imp. e ven. e segr. due. 3. — 1535, ind. Vili, Luglio 23. — c. 3. — Il doge e la Signoria danno facoltà a Jacopo Fasolo pievano di S. Giacomo di Bialto di rappresentarli davanti al patriarca, al primicerio di S. Marco e a qualsiasi altro per la presentazione e 1’ esecuzione di quanto ha relazione a concessioni fatte con suo breve da papa Paolo III alla republica (*). Data nel palazzo ducale di Venezia. — Testimoni : Lodovico Spinelli e Febo Cappella, segretari due. (*) Probabilmente per la facoltà di eleggere 5 o più prelati destinati a giudicare le cause ecclesiastiche nello Stato veneto. 9. — 1536, Gennaio 17. — c. 3 t.° — Breve di papa Paolo III ad Elena Faliero. La conferma nella carica di prioressa del monastero del Corpus Domini di Venezia, alla quale era stata eletta dalle monache dopo che il monastero stesso era stato tolto alla giurisdizione e curà dei frati predicatori, e restato due anni senza titolare di quella carica, (v. n. 10). Dato a Roma presso S. Pietro. 10. — 1536, Gennaio 17. — c. 4. — Breve di papa Paolo III a Girolamo Verallo nunzio apostolico a Venezia, Avendo, in seguito a dissensioni e fatti deplorevoli, papa Clemente VII incaricato il nunzio apostolico, Girolamo (Alean-dro) arcivescovo di Brindisi e d’ Oria, di togliere alla giurisdizione ecclesiastica e alla cura dei frati predicatori il monastero del Corpus Domini di detta città, accogliendolo sotto la protezione e la dipendenza immediata della S. Sede, e di rimettere poi l’ordine nel monastero stesso; ed essendo, in seguito all’attuazione di tutto ciò, stata dal papa confermata T elezione della prioressa (v. n. 9) ; ésso pontefice ordina al Verallo di vegliare onde i detti frati non abbiano ad ingerirsi più nelle cose del mentovato monastero (v. n. 14). Dato come il n. 5. — Sottoscritto da Blosio Palladio.