DOGE AGOSTINO BARBARICO 31 in Maggior Consiglio ; con dichiarazione avere l’inviato suddetto prestato il relativo giuramento. Dato nel palazzo ducale di Venezia. .— Con bolla d’ oro. 108. — 1497, Giugno 24. — c. 107 t.° — Enrico Matter sculteto e Bartolomeo de’ May uno dei consoli di Berna dichiarano di avere ricevuto dalla Signoria veneta 800 franchi per la rata di Giugno della pensione destinata a privati dei cantoni di Berna, Svit ed Unterwalden per conto di Venezia e dei re dei Romani e di Spagna (v. n. 103 e 109). 109. — 1497, Giugno 24. — c. 107 t.° — Quitanza simile alla precedente fatta dallo sculteto e dai consoli di Berna, per 800 franchi destinati ai cantoni di Svit ed Unterwalden (v. n. 110). 110. — 1497, Giugno‘24. —- c. 108. — Quitanza simile alla precedente per 800 franchi destinati alla città di Berna (v. n. 121). 111. — 1497, Ottobre 6. — c. 199. — Bernardo Cicogna capitano delle galee del viaggio di Barberia al doge (in volgare). Narra come prese e abbruciò, in seguito a regolare combattimento in alto mare, una bar za di Peruca (corsaro) comandata dal costui nipote Ferrando dell’ Isola, carica di 5000 lande del Conte Palatino compagno di Giovanni Perez e di Nicolò Bonfiglio, che avevano danneggiato i sudditi di Venezia. Loda la condotta di Gabriele Soranzo e di Filippo Trevisano. Bitornato in porto (a Tunisi) trovò che quel re aveva fatto catturare Marcantonio Contarmi ed Andrea Mocenigo con altri mercanti veneziani eh’ e-rano lì. Espone le pratiche fatte per liberarli, e come dovette dare al detto principe tutte le lancie che aveva in galea. Dice di aver fatto appiccare i due compagni del Conte Palatino. Partecipa trovarsi nelle acque di Bona due navi con corsari di Tripoli che cercherà di schivare, ma che affronterà coraggiosamente al bisogno (v. il. 185). Data presso Tunisi. 112. — 1497, ind. XV, Ottobre 18. — c. 108 t.° — Istrumento con cui Caterina Malaspina (v. n. 104), per se e come rappresentante di Bianca moglie di Gabriele Malaspina, dichiara di guarentire coi beni di entrambe la restituzione di 500 ducati che il doge accordò a prestito dalla camera di Verona a Leonardo del fu Lazzaro Malaspina'marchese di Fosdinovo e a Gabriele suddetto. Fatto come il n. 104. — Testimoni: Giovanni del fu Zaccaria Vallaresso e Dario di Iacopo Burlato da Montebaroccio cancelliere in Collalto. — Atti Bernardino Ambrosi. I !3. — 1497, Novembre 7. — c. 108. — Stefano de Capris ricevitore di Piemonte e vicario del tesoriere generale di Savoia, Sebastiano Ferrerò signore di Gaglianico, dichiara di avere ricevuto, per conto di Filippo duca di Savoia, da