DOGE ALVISE MOCENIGO 329 della detta camera, Pietro Aldobrandini avvocato e Giuseppe Donzelli procuratore del fisco papale, e Gian Bernardino Piscina commissario generale della mentovata camera), i 40 prigionieri descritti nell’ allegato A, ritenuti di più proficuo riscatto. I consegnatari dichiararono averli ricevuti, promettendo custodirli a spese della lega. Fatto in Roma, nel palazzo apostolico, nell’ aula di Costantino. — Testimoni : Girolamo e Michele (Bonelli) nipoti del papa, Paolo Odescalchi vescovo di Penne e Tomaso Caresana not. della camera apostolica. — Approvato da F. de’ Bonelli. Allegato A : S. d. — Nomi e descrizione personale dei mentovati prigionieri, che erano : Mahomet bei, dicesi governatore di Negroponte, Mahmud Baldi figlio di Alì pascià generale della flotta turca (d’anni 14), Ali Solimau Gaurali di Siribli, Achmet bei dicesi governatore di Bisa, Odaberdi de Lisa, Jussuf di Bisa, Hasan Haider di Magnesia, Mohamed di Costantinopoli, Ali di Galata, Marni celebì di Atene, Zulficar id., Kalì id., Mahmud da Angora, Kara Mahu-met di Costantinopoli, Mussa di Galata, Mahami id., Hassuf id., Mustafà id. (d’anni 12), Budach di Suhab, Agi Mohamed di Galata, Alhel di Costantinopoli, Osman di Scardaria (Scutari ?), Beibix celebì di Costantinopoli, Mohamed id., Ali di Angora, Mustafà di Trahalali, Giafer di Galata, Ramadam di Costantinopoli, Mustafà dell’ Anatolia, Ali Bali di Galata, Seyd id., Bali di Engur (Angora ?), Hazan di Galata, Mohamed di Magnesia, Khosrev di Costantinopoli, Husein di Galata, Hagi Bulduch di Kara-Hissar, Jussuf id., Cayban di Costantinopoli ed Ahinad Chibivi. Successivamente il Benavides dichiarò con giuramento di aver lasciato a Napoli Mahomed Bahi figlio di Ali pascià suddetto (d’ anni 17), perchè malato, e Mustafà apostata genovese trattenuto per ordine del cardinale di Granvelle luogotenente del re in quel' regno, il primo dei quali poi mori, l’altro sarà mandato al papa dal cardinale. In seguito a ciò il Benavides è esonerato dalla consegna dei due predetti. Fatto e testimoni come sopra. (1572), Marzo 12. :— Il rogatario di questo istrumento dichiara di aver avuto dal cardinale Rusticucci 1’ allegato B. Atti Antimo Marchesano datario papale. Allegato B : 1572, ind. XV, Marzo 2. — Ferdinando de Rosa giudice ai contratti e Gentile de Aviza not. regio ed apost. di Napoli attestano d’ essersi recati, a richiesta di don Alvaro di Bazaii cav. di S. Iacopo della spada, marchese di S. Croce, generale delle galee del regno di Napoli, alle case degli eredi del fa Scipione da Somma a S. Maria della Stella, abitate dal Bazan, il quale dichiarò loro (in volgare) che da pochi giorni Roderico Benavides aveva portato colà tre turchi, due sedicenti figli di Ali pascià, e nominati Maama e Maamu, ed un terzo, Mohamed-beì di Negroponte, il primo dei quali mori dopo 10 giorni ; il che fu confermato dagli spaguuoli Ignazio de Aldarete, Fabrizio de Leon, Lodovico Perez de Herrera, Gomez de las Herras e Lodovico de La Pe-gna. E questi tutti, col marchese, chiesero si facesse della detta attestazione pubblico documento. COMMEMORIGLI, TOMO VI 42