DOGE LEONARDO LOREDANO 87 11!. — 1506, ind. X (sic). Maggio 4. — c. 65 t.° — Il doge dà a prete Alessandro di Lodrone, rappresentato come nel n. 110, l’investitura dei benefìzi delle cappelle de’ SS. Cristoforo ed Antonio di Pomarolo nella pieve di S. Maria di Villa Lagarina nella diocesi di Trento ; e il rappresentante del beneficiato presta il dovuto giuramento. Fatto in cubiculo del doge di Venezia. — Testimoni: Zaccaria Delfino consigliere due., Vincenzo Guidotto segr. due. e Bernardino da Brendola cavaliere del doge. 112. — 1506, ind. IX, Maggio 21. — c. 103. — Cesare de Osmundo, rappresentante del console veneto in Catania, Martino da Aversa dott. di leggi suo suocero, fa sapere a tutte le autorità marittime della republica che Gian Paolo della Rocca di detta città è uomo nobile e da bene; che esso armò in Messina una bireme per combattere gli infedeli avendo prestato all’ ufficio del viceammira-gliato di Catania il giuramento voluto di non offendere gli amici del suo sovrano ; chiede quindi a tutti che sia dovunque lasciato passare liberamente. Data a Catania. — Sottoscritta dall’ autore (qui detto Assumundo) (v. n. 140). 113. — S. d. (1506, prima del Giugno). — c. 77 t.° — Versione (in volgare) di lettera del re di Tunisi (Abu-Abdalah) Mohamed al doge. Il capitano delle galee veneziane gli chiese restituzione di cose tolte a cittadini della republica; dice che se alcuna cosa fu tolta, ciò avvenne in via legale (specialmente riguardo a certo Gerolamo) e in risarcimento di danni patiti da regi sudditi. Chiede che le galee del Traffico facciano scalo in quel regno onde i suoi sudditi possano recarsi a mercanteggiare in Alessandria. Manda a Venezia un suo inviato, che accredita (*). Avverte che Tripoli gli si è ribellata e che non approdino colà le galee veneziane fino a che duri ribelle (v. n. 63 e 114). (*) 11 Senato diede udienza e risposta a quanto espose il detto inviato (nominato el facili Simamet Denasfor) il 21 Giugno 1506 (V. Sen., Deliberaz. secr., Reg. 40, e. 160 t.o ). 114. — (1506, prima del Giugno). — c. 78. — Memoriale (in volgare) presentato in nome del re di Tunisi dal suo inviato (v. n. 113). In esso : si chiede che le galee del Traffico vadano a quei lidi come in passato; che quelle di Barberia vi stieno un tempo sufficiente; si lamenta avere le galee colà giunte trattenuto un dono che il re di Tremixan mandava a quello di Tunisi, e che i veneziani non abbiano voluto far con lui un affare di scambio di merci. Giustifica 1’ arresto di Gerolamo che aveva apaltado Macazares coi genovesi, esso fu poi rilasciato ; dice che per tal particolare fece pagare 5000 ducati, e 1500 al capitano delle galee ivi ora presenti, da restituirsi a ragion conosciuta. Lamenta varie irregolarità che commettono i veneziani nel traffico e nella navigazione, e che Andrea Loredano abbia catturato fra Tunisi e Bona cinque navigli barbareschi con danno di 5000 doble. Chiede: risarcimento per danni dati a suoi sudditi che restavo da Valenza dalle galee comandate da (Mar-