182 COMMEMORIALI, LIBRO XXI 4. — 1524, Dicembre 19. — c. 2 t.° — Versione in volgare di patente con cui Francesco (I) re di Francia, Sicilia, Napoli, Gerusalemme, duca di Milano e signore di Genova fa sapere di approvare e ratificàre il trattato n. 3 e ne promette 1’ osservanza. Data in campo sotto Pavia. — Sottoscritta dal re e da Renato di Savoia conte di Villars e di Tenda, gran maestro, (Guglielmo Gouffier) de Bonnivet ammiraglio di Francia, de Saint Marsault siniscalco del Périgord, e da (Le) Breton (v. n. 6). 5. — 1525, Gennaio 3. — c. 82. —- Ladislao Budensis (Budai) segretario del re (Lodovico) d’Ungheria, dichiara di avere ricevuto, in nome di Filippo More vescovo di Cinquechiese., dalla Signoria una lettera del re stesso, data a Buda nella feria sesta dopo 1’ ottava del Corpus Domini 1521, relativa alla contribuzione dovuta da Venezia a quel sovrano, lettera depositata dallo stesso More. Data a Venezia. 6. — 1524, ind. XIII Gennaio 10 (m. v.) — c. 4 t.° — Ducale con cui si ratifica ed approva in nome di Venezia il trattato n. 3, promettendone 1’ osservanza (v. n. 4). Data nel palazzo ducale di Venezia. — Sottoscritta dal doge. 7. — 1525, Marzo, fine. — c. 90. — Bicevuta, in turco con versione in volgare, in cui si dichiara che Cristoforo Franco interprete pagò al tesoro del sultano, a nome di Pietro Bragadino bailo veneziano, due. 152 per conto delle rendite imperiali de’ confini della Morea presso Nauplia. Data in Adrianopoli. 8. — 1525, Aprile 10. — c. 135 t.° — Bernardino Tagliapietra, conte e capitano a Sebeuico, e Pietro Zeno, oratore veneziano, dichiarano (in volgare) di aver pattuito con Giafer Celebi, emìn di Castelnuovo e Scardona : che sia posta la gabella del sale sopra il territorio di Sebenico; che si venda sale ai sudditi turchi, provveduto prima ai bisogni dei veneti ; i sudditi turchi non daranno molestia alcuna ai veneti i quali saranno risarciti dei danni che i primi recassero ai secondi. Data in Sebenico. 9. — 1526, Marzo 26. — c. 87. — Breve di papa Clemente VII al doge. Bichiamandosi alla bolla n. 181 del libro XX, concede, ad istanza dell’oratore Marco Foscari, alla Signoria di esigere due nuove decime sui redditi ecclesiastici degli stati veneti, con facoltà di nominare, d’ accordo col patriarca di Venezia, due collettori all’ uopo ; 1’ esazione d’ una decima si farà 1’ anno corrente, quella dell’ altra nel venturo. Data a Boma presso S. Pietro. — (v. n. 25).