DOGE AGOSTINO BARBARIGO a promesse fatte dai loro oratori in Zurigo ai cittadini e alle comunità di Svit e Unterwalden Obwalden, confermando le promesse medesime, si obligano di pagare 4000 franchi 1’ anno per cinque anni ai signori bernesi per conto delle due dette comunità, purché queste promettano di non fare durante quel tempo alcun accordo col re di Francia contro i detti potentati, nè permettere ai loro cittadini e sudditi di servirlo come militari. Il doge di Venezia e il duca di Milano faranno direttamente i pagamenti e stanno responsabili per gli altri collegati. Dato in Berna. — Munito dei sigilli del doge, del duca e dello sculteto e consoli di Berna (v. n. 75 e 91). 77. — 1496, Luglio 14. — c. 81 t.° — Ferdinando re di Sicilia al doge. Chiede sovvenzione di danaro ; Gio. Battista Spinelli suo oratore dirà di più. Data dall’ assedio di Atella. — Sottoscritta dal re. 78. — 1496, ind. XIV, Luglio 18. - - c. 87. — Istrumento in cui si dichiara che, in vista di una nuova discesa del re di Francia in Italia, in cui tiene ancora occupate parte del regno di Napoli ed Ostia, volendo il re d’Inghilterra concorrere specialmente alla tranquillità e sicurezza della S. Sede, dopo avere invitato il detto re di Francia a desistere e a restituire i luoghi occupati; i plenipotenziari dei potentati collegati col trattato n. 4, cioè Filiberto Naturel preposito Sa-lins, pel re dei Romani, Garcilasco de la Vega pei re di Spagna, Nicolò Michele per Venezia (v. n. 68), il cardinale Ascanio Sforza pel duca di Milano e Boberto Sherbourn decano di Buckingam segretario e consigliere di Enrico VII re d’Inghilterra, presente il papa, pattuirono: i detti potentati stringono fra loro alleanza per 25 anni, e più se piacerà loro, a difesa dei vicendevoli stati contro tutti coloro che, avendo domini in Italia, li offendessero non provocati. Il papa gioverà, in quanto il possa, i collegati colle armi spirituali ; e seguono gli altri articoli conformi quelli del n. 4 (v. n. 79). Fatto nel palazzo apostolico presso S. Pietro in Boma, nella sala dei pontefici. — Testimoni : B(artolomeo Fleurv) arcivescovo di Cosenza, L(odovico Podocataro) vescovo di Capaccio, segretari papali, Gi(orgio Alessandro) vescovo di Arcadia in Candì a, Phi. (Felino Sandei?) vesc. di Penne, Giovanni (B. Ferrari) vesc. di Modena datario papale, Giovanni electo Tullensi, Francesco Borgia) eletto di Teano, Martino de Aspedia (da Spezia?) protonotario, Antonio del Monte auditore del sacro palazzo, Giovanni de Montai oratore del re di Ungheria, Giovanni Copis arcidiacono di Liegi, Francesco da Parma abbreviatore del parco maggiore, Antonio Fabregues cameriere del papa. 79. — 1496, Luglio 22. — c. 91. — Breve di papa Alessandro VI a tutti i fedeli. Concede indulgenza plenaria a tutti coloro che dopo confessati interverranno alla messa nella quale sarà fatta la solenne publicazione dell’alleanza n. 78 nella chiesa di S. Marco di Venezia, o in quel giorno la visiteranno (v. n. 81). Dato in Pioma presso S. Pietro. — Sottoscritto da Bartolomeo Fleury. COMMEMORIALI, TÒMO VI 4