DOGE FRANCESCO DONATO 255 122. — 1546, ind. IV, Novembre 29. — c. 87 t.° — Sentenza pronunciata da Giovanni della Casa eletto vescovo di Benevento, decano della camera apostolica, nunzio in Venezia con facoltà di legato a Intere, -in adempimento del n. 119. Vista la petizione presentata dal notaio ducale Alvise Agostini coll’ avvocato fiscale Bar-, tolomeo Soranzo, per parte della Signoria, vista la bolla n. 207 del libro XVII, visti altri atti che si citano ; esso nunzio giudica : doversi il doge reintegrare nei suoi antichi diritti di giuspatrono della chiesa di S. Giovanni Elemosinario relativamente alla presentazione del pievano, dei beneficiati e dei procuratori della medesima, ferme nel resto le prescrizioni della bolla citata (v. u. 130). Fatta e pronunziata dal nunzio sedente in tribunale nel palazzo apostolico presso S. Giovanni del Tempio. — Testimoni : Gerardo Busdrago dottore in ambe, auditore del nunzio, ed Antonio de’ Moroni famigliare dello stesso. — Atti Benedetto (?) a Cupello not. ap. ed imp. e cancelliere del nunzio. — Nel documento sono nominati anche : Benedetto de’ Priuli procuratore della mentovata chiesa e Gabriele Gabrieli not. due. 123. — 1546, Dicembre 13. — c. 102. — Versione di lettera di Solimano sultano dei turchi al doge. Dichiara che il bailo veneto Alessandro Conta-rini versò al tesoro imperiale 2000 zecchini per tributo per Zante degli anni 1535 e 1536 e da Ottobre 1543 a Ottobre 1545. Fatta in Adrianopoli. — Sottoscritti : Hassan, Abdi e Bayran. — Tradotta da Girolamo Civrano. 124. — 1546, Dicembre 13. —• c. 102 t.° — Versione come la precedente. Il sultano confessa il pagamento, fatto dal bailo, di 8000 ducati pel tributo per Cipro da 21 Aprile 1545 a 21 Aprile 1546. Fatta e sottoscritta come la precedente. 125. — 1546, ind. V, Dicembre 19. — c. 98 t.° — Bernardo del fu Gian Alvise Navagero, procuratore di Ginevra figlia del fu Santo Moro e moglie di Marco Landò del fu Francesco del fu Pietro doge (procura 13 Novembre in atti di Francesco Fadini), vende al doge e alla Signoria la porzione dei molini e dipendenze nel territorio di Bebbe, mentovati nel n. 106, spettante alla detta donna quale erede di sua madre Valeria, figlia del fu Andrea e di Pesarina Valiero vedova di Giovanni Marcello (testamento 27 Giugno 1515 in atti di Gian Antonio da Treviso not. di Venezia e codicillo 10 Luglio 1521 in atti di Jacopo de’ Bestici) al prezzo di due. 1000, coll’ obligo d’investirli in modo Sicuro per F esecuzione degli oblighi gravanti essi beni (si citano documenti: 29 Giugno 1483 dei giudici del proprio, atti di Cristoforo Rizzo, 13 Ottobre 1500 dei giudici del procura lor, atti Marco de’Marchetti, e il testamento di Pesarina suddetta 4 Marzo 1494 in atti di Andrea dalla Scala). Fatto ed approvato nel Collegio coll’ intervento di Giulio Contarmi provvedi-