DOGI M. A. TREVISANO E FRANCESCO VENIERO 281 avessero già avuto i benefìci, il reddito di questi sarà da comprendersi nei 2500 scudi (v. n. 28). Data a Roma. 28. — 1553, .... (Settembre ?). — c. 16 t.° — Rreve di Giulio III papa al suo nunzia a Venezia (v. n. 27). In seguito ad uffici della Signoria, gli ordina di obligare il patriarca e il capitolo della cattedrale a concorrere con porzione delle loro rendite, nella misura e ai tempi che esso nunzio stimerà più convenienti, alle riparazioni di cui ha bisogno la chiesa metropolitana, non essendo sufficienti i provventi della medesima. E gli conferisce la necessaria autorità. Dato a Roma presso S. Pietro. — Sottoscritto da Jo. Larinensis (Giovanni Francesco Rarengo vesc. di Larino). 29. — (1553, Ottobre 14). — c. 21 t.° — Versione in volgare di ricevuta di Abd-ul-fazul e di Izacliil, funzionari della Porta ottomana, pel tributo per Zante di 500 ducati d’oro per 1’ anno 1552-53, versato nel tesoro imperiale dal bailo veneto Domenico Trevisano. Data il 0 di Zilcada OGO. 1554, Febbraio 12. — V. 1554, Giugno 20, n. 30'. 1554, Aprile 8. — V. 1554, Giugno 20, n. 30. 30. — 1554, ind. XII, Giugno 20. — c. 17 t.° — Verbale in volgare del-1’ udienza data dal doge Francesco Veniero e dalla Signoria a Federico de Salice (Salis) ambasciatore delle tre leghe dei Grigioni. Letto 1’ allegato A, il Salice dimostra 1’ opportunità di una convenzione perchè niuno dei due potentati dia asilo ai malfattori banditi dall’ altro. Il doge e la Signoria, aderendo alla proposta, e visto 1’ allegato B, in seguito a deliberazioni del Senato 1 Marzo e 16 corr., pattuiscono col detto ambasciatore : I banditi dagli stati veneti e gli scampati alla pena per delitti atroci : furti, ribellione, omicidi pensati, assassini, incendi e falsificazione di monete, non saranno ammessi nei paesi dei Grigioni ; se vi si lasciassero trovare, a richiesta di Venezia o de’ suoi rappresentanti saranno arrestati e custoditi a di lei spese, e, in seguito a comunicazione delle relative sentenze, consegnati agli agenti veneti. Altrettanto farà la Signoria ne' suoi stati di Terraferma rispetto ai banditi o delinquenti fuggitivi dal territorio dei Grigioni (v. n. 98). Fatto in Venezia, nel Collegio. — Testimoni : Febo del fu Alessandro Cappella e Marcantonio del fu Girolamo Saetta, segretari due., Antonio e Gaspare di Rodolfo Salis fratelli del predetto Federico. — Atti Andrea Suriano segretario due. Allegato A : 1554, Febbraio 12. — I consiglieri delle tre leghe dei Grigioni al doge e alla Signoria (in volgare). Credenziale a favore del nobile Federico Salice. Data a Coira. COMMEMORIGLI, TOMO VI 36