DOGE GIROLAMO PRIULl 299 74. — S. d. (1560 ?). — «.71 t.° — Memoriale (in volgare) presentato alla Signoria nel 1539 da Giovanni Faustini, il quale ne chiede compenso, non avendolo finora ottenuto. In esso espone i fatti seguenti : 1358, Febbraio 6. — Pretendendo Albrigino signore di Lodrone che i suoi domini si estendessero fino al Rio Perone presso Rocca d’ Anfo, comprendendovi Caselle, Caffaro e Oneda (piano al nord del lago d’Idro), mentre il conte di Bagolino voleva i confini di quel territorio al fiume Caffaro ; quelli di Bagolino ricorsero per difesa a Giovanni di Bizozzero podestà di Brescia per Bernabò Visconti ed al consiglio degli anziani di quella città ; i quali mandarono sui luoghi Angelino della Carzia ed altri commissari, che presero possesso del detto fiume fino al lago d’Idro, e determinarono i confini (che si descrivono) fra il Trentino e il Bresciano. L’¡strumento fu rogato in atti del notaio Otto-bono de’ Cassari. L’ignoranza di tal documento produsse varie contese con vie di fatto fra bresciani e trentini. Nel 1538, il Faustini trovò il documento stesso, e ne fece dar contezza alla Signoria, chiedendo compenso, ed essa richiamò 1’ atto del quale aveva fatto uso anche Martino Franzoi in una sua lite con quelli di Lodrone. Il 3 Agosto 1538 il Faustini produsse alla Signoria una scrittura dimostrante che il ripetuto documento definiva precisamente i confini fra il Bresciano e il Trentino, e quella commetteva ai rettori di Brescia di verificare le circostanze, il che fu fatto con vantaggio dèlia república ; e il 6 Febbraio 1539 fu mandato a Venezia il processo relativo. Da allora non s’ ebbero più questioni pei detti confini ; quest’ ultima fu composta quando fu commissario Matteo Avo-gadro. 75. — 1561, Marzo 4. — c. 78 t.° — Breve di papa Pio IV ad futuram rei memoriam. Dà facoltà ai rettori di Padova di procedere, coll’ intervento del vicario del vescovo, e di pronunziar sentenza giusta le leggi contro certo sacerdote di quel territorio accusato di stupro violento, seguito da morte, su una ragazza di 10 anni ; raccomandando 1’ osservanza delle norme canoniche in caso di condanna. Dato a Boma presso S. Pietro. — Notasi in margine che l’originale fu trasmesso al podestà di Padova. 76. — 1561, Maggio 5. — c. 80. — Fra’ Bonifacio da Ragusi guardiano del monte Sion dichiara di mandare alla Signoria di Venezia, per mezzo di Vincenzo Fedele gran cancelliere del regno di Cipro, un pezzo della vera rupe del sepolcro di Gesù Cristo, da collocarsi nella chiesa di S. Marco (v. n. 52). Sottoscritta dall’ autore e munita del suo grande sigillo. 1561, Giugno 17. — V. 1563, Gennaio 27, n. 93. 1561, Luglio 8. — V. 1561, Luglio 15, n. 77.