30 COMMEMORIALI, LIBRO XVIII fiorini a conto della rata del passato Dicembre dei pagamenti pattuiti col n. 72, e ne fanno quitanza (v. n. 91 e 102). Munita dei sigilli dei due ultimi dichiaranti. 102. — 1497, Febbraio 4. — c. 104. — Lo sculteto e i consoli di Berna dichiarano di avere ricevuto dalla Signoria veneta 800 franchi a saldo della rata di Dicembre u. s. della pensione pattuita col u. 74, e ne fanno quitanza. Munita del sigillo dei dichiaranti (v. u. 101 e 103). 103. - 1497, Febbraio 4. — c. 104 t.° — Quitanza simile alla precedente relativa alla pensione pattuita col n. 75 (v. n. 108). 104. — 1497, ind. XV, Febbraio 8. — c. 105. — Istrumento in cui si dichiara che Caterina vedova del marchese Lazzaro, avendo avuto pei bisogni della famiglia Malaspina 1000 due. dal doge, questi, a nuova di lei richiesta, ne promise altrettanti sulla camera di Verona. In seguito a ciò la detta signora guarentisce la restituzione dell’ intero importo, ad ogni richiesta del doge, vincolando i propri beni (v. 112). Fatto in Venezia in casa Gelsi a S. Trinità. — Testimoni: Bernardo de’ Mai-neri arciprete di Malainocco e il prete Leonardo del fu Tomaso Oricalco da Verona. — Atti Tomaso Freschi. 105. — 1497, ind. XV. Aprile 7. — c. 100. — Sindicato con cui — in seguito a lettera, 14 Marzo, da Innsbruck, di Massimiliano re dei Romani che trasmetteva copia di convenzione fra Carlo VIII re di Francia e Fernando de Estrada oratore di Ferdinando ed Isabella re di Castiglia ecc., fatta in Lione il 15 Febbraio, per una tregua, la quale convenzione doveva venir comunicata da Massimiliano a tutti i confederati d’Italia, e nella quale fra gli alleati era pure nominata Venezia — il doge coi suoi consigli dà facoltà a Iacopo Contarmi dott. cav. oratore in Spagna di approvare in nome di Venezia la detta convenzione, e di prometterne 1’ osservanza dal 25 corr. in poi, conferendogli i necessari poteri. Fatto nella sala vecchia del Magg. Cons. in Venezia. — Testimoni: Gaspare dalla Vedova e Zaccaria Freschi, segretari due. — Atti Tomaso Freschi. 106. — 1497, Maggio 2. — c. 80 t.° — Lodovico Maria Sforza duca di Milano al doge. Partecipa il ritorno delle milizie mandategli da Venezia, a cui si professa gratissimo. Loda altamente le prestazioni del conte di Pitigliano che comandava le truppe stesse e dei provveditori veneti. Data a Milano. — Sottoscritta dal duca e da B. Calco. '07. 1497, ind. XV, Maggio 7. — c. 107. — Privilegio con cui, ad istanza di Giovanni Corvino duca di Schiavonia, di Liptau e di Oppau, figlio del fu Mattia re di Ungheria, presentata da un suo inviato, quel principe è aggregato con tutti i suoi discendenti legittimi all’ ordine patrizio di Venezia òon capacità di entrare