138 COMMEMORIGLI,' LIBRO XIX Questi ultimi potranno andare dove lor piacerà, trattane Verona, con assicurazione del Lautrec e salvocondotto di Andrea Gritti (v. n. 141). I detti partenti conserveranno il diritto sui crediti che avessero in Brescia, Bergamo, Milano od altrove. Intanto restano sospese le ostilità e le costruzioni militari. Brescia e i suoi cittadini avranno piena amnistia per la loro fedeltà all’ imperatore e per tutto il passato; sono nominati specialmente i conti di Gambara e gli Emilii, sarà restituito loro tutto ciò che fu confiscato da veneziani e francesi, e si rimetteranno nei diritti e privilegi goduti prima dell’ assedio anche se volessero stare in Boma o altrove purché nulla facciano contro Venezia o la Francia. Se il re cederà Brescia ad altri, procurerà che il cessionario osservi quanto sopra. La república lascierà liberi gli spagnuoli non capitani di bandiera che tenesse prigioni in Venezia o in Padova (v. n. 41). Fatto nel borgo di S. Giovanni di Brescia, nell'alloggiamento del Lautrec. — Postilla in margine: il Senato approvò il presente il 27 Maggio 1521. 41. - 1516, Maggio 23. — c. 41. — Andrea Gritti, procur. di S. Marco e provveditore generale, al doge (in volgare). Trattenne il dispaccio già pronto per poter spedire le condizioni della resa di Brescia, portategli da Santa Colomba luogotenente nella compagnia del Lautrec (v. n. 40). Data nel campo regio e veneto sotto Brescia, a ore 12. — Sottoscritta dal Gritti. 42. — 1516, Novembre 12. — c. 40 t.° — Articoli del trattato stipulato fra i re di Francia e di Spagna (in volgare). Il primo farà pace coll’ imperatore ai patti conclusi a Noyon fra esso e il secondo. Il medesimo re di Francia assente che Verona e la sua provincia sia data al re di Spagna il quale la trasmetterà a lui fra 6 settimane verso pagamento di 200000 scudi d’ oro del sole, entro un anno dalla ratificazione dell' imperatore, e quitanza dei 32500Ü scudi dovutigli. Esso re di Francia farà che Venezia rinunzi a pretendere Rovereto e Riva che resteranno all’ imperatore con quanto questi tiene in Friuli. I due re procureranno che l’imperatore e Venezia rimettano rispettivamente al giudizio loro (Spagna e Francia) le vicendevoli ulteriori questioni, stipulando all’ uopo una tregua per un anno e mezzo, restando intanto le cose nello statu quo. Si procurerà un convegno fra i nominati tre sovrani (v. n. 43). Fatto in Bruxelles. — In margine : 1’ autentico è presso il segretario Alvise Barbafella. 43. — 1516, Dicembre 3. — c. 42 t.° — Versione in volgare di trattato in cui si dichiara che, in seguito al trattato di Noyon tra il re di Francia e quello di Spagna, Massimiliano imperatore volle stringere particolari vincoli col primo ; quindi il re di Spagna in nome d’ esso imperatore, e Giovanni d’ Albret cav. signore d’Orvai, conte di Dreux, Francesco de la Rochecouart cav. signore di Champdeniers, regio consigliere, mastro Jacopo Olivier presidente nella corte del parlamento, Giovanni de la Roche cav. ciambellano regio e mastro Roberto Ge-