DOGE ANDREA GRITTI 209 100. —1 1530, Marzo 21. — c. 112. — Carlo (V) imperatore, re di Germania ecc. e Giovanna sua madre, re e regina di Castiglia ecc. (segue il lungo titolo) a Pompeo Colonna card, prete di S. Lorenzo in Damaso e vicecancelliere, e ai consiglieri del loro collaterale di consiglio in Napoli. In esecuzione del pattuito nel ìi. 84 consegnino, ad ogni richiesta, a Giulio Bragano (sic, BragadinoJ console veneto in quella città, la casa possedutavi in addietro dalla Signoria di Venezia Data a Bologna. — Sottoscritta dal re e da Alfonso Valdes. Segue annotazione che 1’ originale fu consegnato a Marco del fu Andrea Bragadino. 101. — 1530, ind. Ili, Aprile 1. — c. 108. — Boderico Niño cav. dell’ordine di S. Giacomo ed oratore dell’ imperatore a Venezia e suo procuratore (procura 26 Marzo,-Mantova) fa quitanza a Iacopo Miani (Emiliani) camerlengo del comune per 25000 ducati d’ oro a conto dei 200000 dovuti da Venezia in forza del trattato n. 84 (v. n. 102 e 104). Fatto nella casa del suddetto oratore a S. Giov. Nuovo in Venezia. — Testimoni : Ferrerio Beltramo veneziano, Simeone de’ Taxis mastro delle poste impe- • riali, Battista del fu Nicolò de’ Lazari e Giov. Maria Lio, ambi veneziani. — Atti Antonio Corona not. imp. e due. 102. — 1530, ind. Ili, Aprile 12. — c. Ili t.° — Alessandro Zacco (de Za-chis), Girolamo Dottori dott. e cav., rispettivamente cassiere e sindico del monte di pietà di Pàdova, dichiarano di avere ricevuto, per quell’istituto, da Paolo Morosini camerlengo del comune 5000 due. d’ oro (a L. 7 1’ uno) dovuti dalla Signoria veneta in esecuzione del trattato n. 84 ; e ciò per deposito fatto a richiesta di Boderico Niño oratore imperiale a Venezia, onde poi la detta somma sia divisa fra i fuorusciti (v. n. 101). Fatto in Venezia sotto il portico del palazzo ducale, davanti all’ufficio della bolla. — Testimoni : Francesco del fu Zaccaria Contarmi, Agostino «lei fu Marino Moro, Alvise del fu Francesco Salvazo not. ven. abitante a Piove di Sacco e Santo da Treviso fante del massaro della Cancelleria due. — Atti come al n. 101. 103. — 1530, Aprile 25. — c. 114. — Francesco I re di Francia a tutti gli ufficiali di terra e di mare ed a’ suoi alleati ed amici. Ordina ai primi e prega i secondi di lasciar liberamente passare e fermarsi e trafficare nei rispettivi loro paesi i veneziani che” navigano il Mediterraneo e 1' Atlantico per recarsi in Fiandra e in Inghilterra e tornarne ; e di non molestarli incontrandoli in mare. Dato a Angouléme. — Sottoscritto da Bretón (Giovanni Lebreton). — Il documento è in volgare probabilmente traduzione. 104. — 1530, ind. Ili, Aprile 27. — c. 112 t.° — Istrumento in cui si dichiara che, non riconosciutasi valida la forma della procura citata nel n. 101, avendo ora Roderico Niño ricevuto dall’ imperatore nuova facoltà (data in Mantova, 6 cori-.), COMMEMOKIALI TOMO VI 27